Dopo il presidio alla CRUI del 26 novembre scorso, dopo l'audizione in Senato alla VII Commissione, dopo la rivendicazione fatta negli Atenei dai ns. rappresentanti in tutte le sedi qualificate affinché anche le Università fossero escluse dall’applicazione del Decreto Brunetta
Finalmente
La Commissione Nazionale per la valutazione, con delibera 9 dell’11 marzo, è intervenuta. La Commissione ha stabilito che le Università non sono tenute ad istituire gli Organismi Indipendenti di valutazione di cui all’art. 14 del d.lgs 150/09, ma dal 30 aprile 2010 utilizzeranno i propri Nuclei di Valutazione e potranno, in piena autonomia e con modalità organizzative proprie, valutare strutture e personale ai fini di promuovere il merito e il miglioramento delle performances. In sostanza la Commissione ha demandato alle autonomie degli atenei l'applicazione dei principi del decreto Brunetta.
Una delibera che rende evidente il pressapochismo demagogico delle "riforme" Brunetta e rappresenta un incoraggiamento a continuare ed ampliare la protesta contro una contro-riforma del servizio pubblico e del lavoro pubblico tutta improntata a giustificare tagli di salari, posti e diritti dei lavoratori e smantellamento dei servizi pubblici.
Questa delibera negli atenei, per quello che lascia intuire in quanto a possibili velleità e complicità, chiama i lavoratori e le lavoratrici delle Università non solo a vigilare sull'attuazione della delibera da parte delle baronie e della dirigenza locale e sulle revisioni (in peggio) degli attuali sistemi contrattuali di valutazione e premiali ma anche a riprendere la battaglia per la completa abolizione del dlgs. 150 e la restituzione di dignità, diritti e salario ai lavoratori.