La riunione di ieri si è aperta con l’illustrazione del “Piano della formazione”.
Le richieste di USB al riguardo sono state di: integrare i dati statistici sulla ore medie di formazione con un indice di diffusione che ci dia il grado di coinvolgimento dei dipendenti nell’attività formativa; assicurare che i tempi di preavviso siano congrui per non ostacolare la fruizione, soprattutto alle Lavoratrici; farsi carico delle attività formative obbligatorie per i dipendenti per cui è previsto l’obbligo di iscrizione agli albi professionali.
L’Agenzia ha dichiarato che soddisferà le nostre richieste, in particolare ha affermato di essere già in contatto con gli ordini professionali per risolvere quest’ultimo punto.
Si è poi affrontata la questione degli idonei per il passaggio dalla seconda alla Terza area.
La riunione non ha portato ad alcuna soluzione immediata ma è servita almeno ad aprire scenari nuovi e a non archiviare l’argomento con una laconica richiesta di cui si conosceva già la risposta.
Il quadro estremamente penalizzante che delinea sulla materia il d.lgs 150/2009 sta producendo i suoi devastanti effetti. La scelta di svuotare i contratti collettivi e di affidare i diritti dei lavoratori alla legislazione di governi che non hanno saputo far altro che cancellarli, ha confinato anche le possibilità di passaggi tra le aree in quello che abbiamo già avuto modo di definire come un corto circuito normativo.
In un momento in cui con la delega fiscale ci si appresta ad intervenire con l’ennesimo riordino e l’ennesima razionalizzazione del comparto, noi puntiamo il dito contro le profonde contraddizioni che attraversano il modello delle Agenzie Fiscali e lanciamo un avvertimento: qualsiasi ulteriore intervento non potrà che passare attraverso il superamento dei vincoli assurdi e penalizzanti che impediscono i giusti riconoscimenti al lavoro che svolgiamo.
In un momento in cui si chiede, in particolare all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, un’importante impegno organizzativo e professionale in vista dell’ Expo 2015, l’Agenzia dovrà dimostrarsi coerente con la disponibilità che ha assicurato sull’argomento, nella riunione di ieri e non solo, e adottare le iniziative opportune per riappropriarsi dei basilari strumenti di politica del personale quali assunzioni, passaggi fra le aree, progressioni economiche.
Se questo non avverrà, è ormai evidente che non ci si potrà più nascondere dietro questioni tecniche, né dietro problemi interpretativi delle norme esistenti, nè potrà essere il ricorso ai giudici la soluzione. I Lavoratori per primi dovranno difendere i loro diritti con la mobilitazione e non a colpi di carta bollata. Questa è la nostra ferma convinzione.
E’ per ridare dignità al lavoro pubblico e affermare la nostra idea di P.A. che il 14 marzo USB manifesterà a Roma per l’abrogazione del d.lgs 150/2009 (c.d. riforma Brunetta), per lo sblocco dei contratti, per la reinternalizzazione di tutti i servizi pubblici privatizzati, contro la loro spending review.