Nella riunione di ieri si sono affrontati gli argomenti all’ordine del giorno, orario di lavoro e turnazioni, con particolare riguardo alle recenti disposizioni della Direzione Centrale Accertamento sull’ estensione degli orari dell’invio telematico delle dichiarazioni di esportazione in procedura domiciliata, e sulla situazione che si è venuta a creare in Toscana, Sardegna ed Umbria dopo l’incomprensibile disdetta di tutti gli accordi locali sulle turnazioni da parte della Direzione Interregionale.
Sul primo punto è stata chiarita la portata del “presidio dinamico” previsto dalla nota n. 80216/ru del 26 giugno 2012, che non dovrà comportare l’istituzione di una nuova articolazione permanente degli uffici interessati in fasce orarie notturne, ma agirà all’occasione per svolgere le operazioni di controllo ove l’attività di monitoraggio di questo tipo di operazioni ne suggeriscano la necessità.
Sulle turnazioni l’Agenzia ci ha comunicato che la creazione dei distretti, con l’accentramento del servizio presenze assenze a livello regionale, ha fatto emergere profonde differenze nell’applicazione di questo istituto fra gli uffici. C’è quindi bisogno di uniformare e limare alcune anomalie, e in quest’ottica va vista anche la disposizione della Toscana.
Le turnazioni, come l’orario di lavoro in genere, sono materie di contrattazione locale fra uffici, OO.SS. e Rsu, e poiché si vanno a coprire orari di servizio diversi alcune differenze possono e debbono esserci, naturalmente nel rispetto del contratto e della normativa in materia. Se ci fossero applicazioni che si discostano da questi che qualcuno lo faccia presente, dica dove e perché e saremo i primi a sederci al tavolo per far rientrare tutto nel giusto ambito.
Se invece per eliminare una non meglio precisata difformità dalle regole si agisce creando una difformità ancora maggiore, lasciando gli uffici di tre regioni senza un accordo sui turni, si rischia di tornare all’anno zero su un istituto fondamentale per garantire l’attività istituzionale delle dogane. Sul punto ci è stata data assicurazione di un rinvio dell’efficacia di qualsiasi disposizione in materia per permettere un corretto confronto fra le parti nella DiD Toscana, Sardegna ed Umbria.
I problemi sui turni però non finiscono qui e non sono confinati solo in quelle regioni. Il tentativo dei distretti di uniformare l’applicazione di questo istituto nel territorio di propria competenza sta infatti creando più anomalie di quante vorrebbe limarne, con profonde differenze fra regioni e regioni, ad esempio sul recupero del turno svolto in coincidenza di una festività infrasettimanale, per cui si è ritenuto necessario continuare la discussione sull’argomento a livello nazionale nella prossima riunione, fissata per il 26 luglio.