Oltre 40.000 in corteo a Roma nella manifestazione nazionale indetta dal Coordinamentoamento NO Sociale. Forte la presenza di Usb dopo lo sciopero generale del 21 ottobre e le tantissime manifestazioni che si sono svolte in tante città italiane.
Due giornate importanti e partecipate che lanciano un NO secco al tentativo di Renzi di stravolgere la Costituzione e i diritti, a cominciare da quello del lavoro.
La Manifestazione é partita da Piazza San Giovanni ed è arrivata a Campo de' Fiori dopo ore di corteo che ha attraversato l'intero centro di Roma..
Oltre un milione e trecentomila lavoratori e lavoratrici che hanno aderito allo sciopero generale proclamato dall'USB assieme ad altre sigle del sindacalismo di base.
Alta partecipazione nelle fabbriche e negli uffici pubblici, scuole chiuse, sia per l'adesione degli insegnanti che del personale Ata ed ex Lsu; ben 5.300 (il 21,5% del personale) hanno scioperato all’INPS.
Altissime, come sempre accade quando è l’USB a convocare la lotta, le adesioni nel settore trasporti. Molti aeroporti hanno subito cancellazioni e forti ritardi; in molte città il blocco degli autobus e delle metropolitane è stato rilevantissimo: una media del 60% che si preannuncia ancora più elevata nelle fasce serali.
Tante le piazze che il 21 ottobre si sono riempite delle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e privati, dei precari, dei disoccupati, dei senza casa, dei migranti, dei pensionati, per le manifestazioni dello sciopero: dai lavoratori della scuola, insegnanti ed ex LSU delle pulizie in presidio a Roma sotto il MIUR, a quelli della Piaggio di Pontedera, in corteo a Pisa; dai lavoratori del trasporto aereo, in presidio all’aeroporto di Fiumicino, a quelli della logistica campana, all’interporto di Nola, e tutte le altre numerose vertenze che sono confluite nelle iniziative territoriali.
Grande soddisfazione da parte dell’USB, che ha convocato lo sciopero sulla propria piattaforma e che ritiene stia finalmente cambiando la percezione del mondo del lavoro sulla possibilità di cacciare il Governo Renzi con le sue politiche di aggressione ai diritti, difendendo così anche la Costituzione italiana nata dalla Resistenza.
Il ritorno dello sciopero politico, da tempo scomparso nel nostro Paese, dimostra che c'è un largo fronte del mondo del lavoro disponibile a scendere in campo anche su parole d'ordine che vanno oltre le rivendicazioni sociali e sindacali.
La riuscita dello sciopero generale e l'arrivo di circa un centinaio di pullman da tutta Italia ha anche contribuito alla riuscita della manifestazione nazionale “No Renzi Day”, del 22 orrobre.
Tutti per le vie di Roma e di tante città in tutto il paese, si continua a lottare! NO a Renzi e NO allo stravolgimento della Costituzione. Per il lavoro e lo stato sociale.
Verso il 4 dicembre .... e non solo!