L'incontro di contrattazione dello scorso 21 dicembre per le attività di manutenzione 2021 DTP Roma si è concluso con una proroga a fine gennaio dell'accordo 2020. Il motivo del mancato rinnovo è stata la valutazione della gran parte delle OOSS/RSU sull'opportunità di firmare un accordo così normativo in presenza delle procedure di raffreddamento vigenti (nazionali) per la questione sicurezza nei cantieri di RFI.
Il tutto a valle della solita carrellata di generici piani di attività, da cui non si ricava niente di utile sulle ricadute organizzative, stante la mancanza dei dati consuntivati 2020, delle consistenze numeriche e professionali, dei consuntivi degli orari, etc.
Questa proroga pacifica di un accordo, alla base delle condizioni organizzative che generano i problemi di salute e sicurezza di cui alle suddette procedure di raffreddamento, e la contemporanea fiducia espressa dai firmatari che da qui a fine gennaio le cose nazionali possano volgere alla pacificazione, illustra chiaramente la loro posizione a convergere sugli ulteriori slittamenti richiesti dalla direzione: per l'utilizzo dei reperibili nelle attività notturne, per l'esigibilità di prestazioni fuori giurisdizione e in presenziamento.
Sembra come se questi firmatari vivano con imbarazzo o come un impaccio lo stato di mobilitazione promosso dalle loro OOSS nazionali; sembra come se non afferrino il nesso tra quelle procedure e la situazione sul ferro. In realtà negano quel nesso subordinandolo alle esigenze della crisi organizzativa in atto, mistificando la realtà concreta dello sfondamento padronale sulle tutele di chi sta in esercizio.
Noi abbiamo riconfermata una lettura critica proprio sugli effetti negativi degli accordi territoriali vigenti, e il loro legame con il peggioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Abbiamo richiamate le direzioni a una programmazione delle attività compatibile con gli strumenti contrattuali disponibili, per restituire ai lavoratori le adeguate tutele sull'orario di lavoro notturno e straordinario, sui riposi giornalieri e settimanali, sui ruoli operativi e le mansioni (questo sarebbe possibile attraverso la programmazione di prestazioni in multiperiodicità, che oltre alle indennità economiche prevedono il recupero delle maggiori prestazioni rese), e a coprire immediatamente ( anche con incarichi a mansioni superiori) le clamorose carenze di Tecnico della Manutenzione.
Dunque permane una situazione di sostanziale pacifico equilibrio tra le (maggior) parti sul tavolo della DTP, con una effettiva convergenza a non intralciare lo svolgimento dei piani di manutenzione (dei capitolati d'appalto) con rivendicazioni sull'effettività delle garanzie contrattuali nei relativi processi organizzativi (che non prevedono soste stagionali, festive, fisiologiche). Lo scenario è quello dei grandi stanziamenti pubblici per la garanzia dei diritti costituzionali, in cui troveranno campo le manovre per l'impiego dei fondi europei previsti dagli accordi di governo, e in cui stanno sfruttando l'occasione per ridurre la quota di redistribuzione delle risorse (ordinarie e straordinarie) che spetta ai lavoratori: in termini retributivi, normativi, professionali, e prima di tutto di salute e sicurezza.
Riconfermiamo come RSU e come sindacato lo stato di mobilitazione e la forte richiesta di assemblee. Promuoviamo per il giorno 29 dicembre alle ore 17,00 un'assemblea on line per discutere il proseguo della nostra iniziativa sindacale (il link verrà diffuso a breve)
Unione Sindacale di Base Lavoro Privato - Attività Ferroviarie