Si è conclusa sabato 2 luglio la tornata elettorale per l’elezione delle RSU nel sito Ikea di Torino-Collegno che ha visto USB seconda lista più votata. Il responso ha sancito il primo posto per la lista Filcams Cgil, al secondo USB, seguita da Flaica Cub e Uiltucs. Non pervenuta la Fisascat Cisl che non ha nemmeno partecipato. Un risultato significativo tanto nei numeri quanto in ciò che realmente esprime: lo scollamento dei lavoratori e delle lavoratrici da quel sistema sindacale stagnante che non più li rappresenta.
Un esito che ha visto, ancora una volta, l’applicazione di metodi e regole utili a favorire sempre le stesse segreterie. Nell’elezione avvenuta in IKEA i sindacati confindustriali di Cgil Cisl Uil hanno continuato ad applicare il metodo di assegnazione dei seggi previsto dall’accordo interconfederale del 1994, invece del più recente accordo del 2014. L’accordo del 1994, infatti, prescrive l’assegnazione automatica di 1/3 dei seggi alle liste presentate dai sindacati firmatari così da garantire, in ogni caso, l'assegnazione delle RSU anche in assenza di voti. Di fatto, un’alterazione dei metodi democratici della libera espressione della volontà dei lavoratori che, in questo caso, dovranno affidarsi – in parte - ad una rappresentanza non votata, ma eletta. Un’emblematica e sintetica rappresentazione del metodo impositivo con cui le organizzazioni confindustriali continuano ad affermare la loro presenza anche al costo di distorcere i sistemi elettorali che dovrebbero consentire un libero esercizio della democrazia sui luoghi di lavoro.
È proprio questo contorto meccanismo che ha sottratto all’USB l’assegnazione di un ulteriore seggio a cui avremmo avuto diritto se fosse stato attuato il più democratico e recente metodo del “proporzionale puro” contenuto nell’accordo interconfederale del 2014. Quanto avvenuto in sede di assegnazione dei seggi non è altro che il perpetrarsi di un comportamento ostativo quanto conservatore delle sigle confindustriali più interessate al mantenimento delle arcaiche posizioni che alla garanzia dell’esercizio della libertà di espressione della classe lavoratrice che sempre meno, ormai, rappresentano.
L’elezione delle RSU anche nell'unità di Torino-Collegno, a soli 20 giorni dall’entrata nel sito della nostra rappresentanza sindacale, ci consente di unificare il percorso di rivendicazione e di lotta già avviato da USB in altre sedi del colosso dell’arredamento. Insieme ai delegati, alle lavoratrici e ai lavoratori del sito torinese abbiamo da subito lavorato in sinergia per condividere una cultura sindacale autentica e ben distante da quella che negli ultimi decenni si è tradotta, in concreto, in un immobilismo contrattuale che nulla ha concesso alle centinaia di lavoratori presenti nel sito.
Organizzazione del lavoro, sicurezza, salario adeguato e una contrattazione territoriale sono solo alcune delle rivendicazioni che porteremo avanti in questi tre anni di attività che ci attendono. Bisogna rimediare a quanto non fatto, non rivendicato e non ottenuto negli ultimi anni.
Il segnale lanciato dai lavoratori e dalle lavoratrici è cristallino: abbandonare il vecchio collaudato sterile sistema sindacale per riunirsi al sindacalismo di base come unico strumento di lotta per la riconquista dei diritti ormai limitati se non, addirittura, soppressi.
Uniamo le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici dei tanti negozi IKEA per rivendicare il diritto ad un lavoro adeguatamente retribuito, più sicuro e che rispetti le esigenze di lavoro e di vita delle persone.
Unione Sindacale di Base – Federazione Piemonte