Il quadro quasi definitivo dei risultati elettorali RSU in Emilia-Romagna rafforza USB in termini di volti e delegati eletti. Un risultato per niente scontato in una campagna elettorale in cui molti soggetti hanno giocato sporco, a partire dalla tempistica della firma dei CCNL dei vari Comparti (una spudorata marchetta elettorale) al groviglio delle false interpretazioni delle nuove norme contrattuali, fino alle famigerate “perequazioni” che anche un giornale padronale come Il Sole 24 Ore ha definito “aumenti a elastico” contrariamente a quanto sostenuto da CGIL, CISL, UIL.
Nonostante tutto, USB in Emilia-Romagna ha eletto centinaia di delegati, con un'avanzata di non poco conto nelle Funzioni Centrali (Ministeri, Agenzie Fiscali, Inps, Inail), a dimostrazione che la scelta di non firmare il peggior CCNL di sempre ha pagato in termini di consenso riconoscendo anche lo sforzo di riportare la discussione e il confronto con i lavoratori in tutte le decine di assemblee svolte.
USB avanza anche in settori come Sanità, Enti Locali, Università nonostante l'impossibilità di poter indire assemblee sindacali in orario di lavoro per effetto di norme che scippano ai lavoratori il diritto costituzione di poter decidere a quali assemblee partecipare. L'Unione Sindacale di Base elegge RSU nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere di Piacenza, Parma, Ferrara, Reggio Emilia, nell'Università di Bologna e Parma, nel Comune di Bologna, nel Comune di Piacenza, nella Regione Emilia-Romagna, in importanti ASP di Reggio Emilia di Parma e ASC Insieme. Tanti gli eletti significativi nelle scuole statali e nella Ricerca (ISPRA ed ENEA).
Questi risultati rappresentano un riconoscimento del lavoro svolto a tutti i livelli da USB e dai suoi delegati e ci sprona a proseguire la lotta contro chi attacca, umilia dal punto di visto economico, normativo e di mancato riconoscimento professionale i dipendenti pubblici per poter smantellare più agevolmente la pubblica amministrazione.
Ringraziamo tutte/i quelli che hanno votato USB, chi ha voluto candidarsi nelle sue liste e confermiamo il nostro impegno a fare quello che abbiamo sempre fatto in questi anni: lottare dalla parte giusta, dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Ci impegneremo da subito, a partire dalla contrattazione aziendale per far scoppiare le contraddizioni insite nelle norme contrattuali che blindano e limitano la possibilità di ottenere miglioramenti economici, normativi e di sviluppo di carriera. Costruiremo, a partire dal confronto con i lavoratori, le piattaforme contrattuali aziendali e nazionali, ricordando a tutti che i contratti nazionali scadranno il 31/12/2018.
L'Unione sindacale di base ha lanciato due campagne di raccolte firme per le Proposte di legge di Iniziativa Popolare per l'abolizione il pareggio di bilancio in Costituzione (art. 81 e art 97) che insieme alle regole imposte dai Trattati europei ha accresciuto le diseguaglianze sociali.
Liberarsi dal vincolo del pareggio di bilancio non è una battaglia ideologica, ma la precondizione per riaprire una nuova stagione di lotte nel settore pubblico. La spending review, il blocco delle assunzioni, i processi di esternalizzazione delle funzioni pubbliche, i contratti senza risorse economiche sono il frutto perverso di questi vincoli che impattano direttamente sul settore pubblico e sui lavoratori pubblici.
Bologna, 24/4/2018