La nuova convenzione stipulata tra vigili del fuoco e Regione Liguria porta nuove nubi e altri dubbi sul futuro dell’elisoccorso pubblico nella nostra regione.
L’antefatto è noto e mette le radici nei decenni, ma vale la pena ricordarlo: gli albori con le gesta eroiche del maggiore Rinaldo Enrico, il perfezionamento del servizio grazie all’impegno di uomini come il comandante Sergio D’Agostino, con lo sbarco a bordo di “Drago” di medici, infermieri, sommozzatori, e infine l’arrivo dei privati con un notevole spreco di denaro pubblico.
Ormai così è, non si può tornare indietro. Con i privati bisogna convivere e farlo bene. Meglio comunque informare i liguri degli ultimi eventi, avvisarli dei pericoli che l’elisoccorso dei pompieri corre e – perché no? – tracciare un percorso di speranza: difficile, forse improbabile, ma che dipende anche dalla capacità della società civile di mobilitarsi.
Lo facciamo ancora una volta con Stefano Giordano, coordinatore nazionale dell’Usb (Unione Sindacale di Base) per i pompieri ed esponente genovese del Movimento 5 Stelle. “Intanto – esordisce – tutte le lotte nostre e di chi crede nell’elisoccorso pubblico degli ultimi dieci anni sono servite, altrimenti non saremmo qui a parlarne e i voli della libellula bianca e rossa sarebbero cancellati per sempre. Nell’avanzare dei privati spicca però la totale mancanza di volontà da parte del Ministero dell’Interno, a partire dal 2018, di perseguire un progetto organico per l’elisoccorso in tutta Italia”.
Giordano ricorda come nessuno abbia messo l’accento sui costi dell’affidamento del servizio, o di una parte consistente di esso, ai privati: “Le aziende hanno legittimamente partecipato a un bando pubblico, come è nei loro diritti, tra l’altro bandito non si sa perché dalla Regione Lombardia per conto della Liguria, e ora hanno un orizzonte di ben nove anni, mentre la lacunosa, per usare un eufemismo, convenzione con i vigili del fuoco ha una durata di soli 18 mesi, da gennaio di quest’anno a giugno del 2023. Tra l’altro si parlava anche di una possibile seconda base a La Spezia, ma ho il forte sospetto che, ipotizzata per i vigili del fuoco, in realtà possa finire anch’essa in mano ai privati”.
“Oggi i pompieri volano da una parte all’altra della Liguria anche oltre gli impegni dell’attuale convenzione, ogni giorno dell’anno ma purtroppo solo 12 ore al giorno, anche se potrebbe essere assicurato pure il volo notturno: in pratica è solo una questione di investimenti, un percorso già avviato da oltre vent’anni e mai concretizzato ”.
Stefano Giordano ringrazia i molti Comuni che si sono espressi a favore dell’elisoccorso pubblico, tra cui Genova dove ha depositato e discusso un atto che poneva le basi di garanzia per l’elisoccorso VF, approvato all’unanimità, ma ricorda anche le molte lacune dello Stato: “Dopo i fatti del Morandi il soccorso tecnico urgente è diventato molto più difficoltoso per la nostra disastrata rete autostradale, piena di cantieri, e il costo dei più numerosi interventi degli elicotteri avrebbe quindi dovuto essere messo a carico dei Benetton”.
Parliamo di futuro. Siamo senza speranza? “No – risponde Giordano – ma servirebbe un piano nazionale che garantisca l’operatività dei pompieri tutti i giorni h24 tutto l’anno e con tutti i supporti tecnici e sanitari necessari, i cui costi sarebbero del tutto compatibili con la necessità di garantire a tutti i cittadini, anche con l’aiuto degli altri corpi statali, un soccorso efficace e tempestivo”.
Prendiamo l’esempio della Liguria. Che cosa manca per raggiungere questo scopo? “Abbiamo elicotteri a sufficienza, soprattutto ora che sono in arrivo due A 139, macchine tra le migliori al mondo anche per le dotazioni sanitarie. Manca il 40% del personale, ma si potrebbe rimediare con assunzioni dirette”.
Infine, salta fuori l’orgoglio del Nucleo regionale elicotteri: “La Liguria potrebbe diventare l’esperimento da esportare in tutta Italia. Il Nucleo ha le competenze e le esperienze necessarie”. Con il maggiore Enrico fu l’inizio di tutto, ora si tratterebbe di tracciare le linee del futuro. Un sogno? Forse sì, e pensare che basterebbe la volontà politica per realizzarlo davvero.
articolo fonte www.ivg.it