da Tribuna di Treviso
Due famiglie marocchine residenti a Casale e Maserada finiranno in strada nei prossimi venti giorni. Sulla loro testa pende uno sfratto per finita locazione. Ma nella stessa situazione ci sono almeno altre 15 famiglie che dovranno lasciare la loro casa nei prossimi mesi e che si sono rivolte allo Sportello invisibili dell’Adl Cobas di Treviso.
«Quelli di Casale e Maserada sono due casi emblematici che dimostrano l’assenza di politiche per la casa da parte delle amministrazioni» spiega Sergio Zulian, referente dello Sportello. La famiglia di Mostafa Moustaid avrà lo sfratto mercoledì prossimo. Da 10 anni il marocchino vive a Casale con la moglie invalida e due figli. «Abbiamo sempre pagato l’affitto, siamo primi nella graduatoria provvisoria, ma il Comune dice di non avere case» spiega. Naima El Zahir, invece, dovrà lasciare la sua abitazione di Maserada il prossimo 8 maggio. Da cinque mesi non paga l’affitto perché il marito è stato licenziato ed ha chiesto aiuto al Comune. La casa dove vive con il figlio malato ai polmoni è senza riscaldamento e acqua calda. «Già lo scorso anno mi sono incatenata in municipio, ora chiedo un alloggio di emergenza finché riesco a trovare una nuova sistemazione» spiega Naima.
Nei giorni degli sfratti, i Cobas saranno a Casale e Maserada per protestare. «Non accettiamo la logica dell’arrangiati». (ru.b.)