Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Vigili del Fuoco

EMERGENZE NON DECRETATE E EMERGENZE DECRETATE MALE: IL SOCCORSO DI CARTA

Nazionale,

 

Al Presidente Consiglio dei Ministri

On. Giorgia MELONI

 

Al Ministro dell’Interno

Dott. Matteo PIANTEDOSI

                                   

Al Sottosegretario all’Interno con delega ai Vigili del Fuoco

On. Emanuele PRISCO

 

e p.c. Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Dott. Renato FRANCESCHELLI

 

Tramite:                                                                                                

Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Alessandro TORTORELLA

 

Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Vice Capo Dipartimento Vicario

Ing. Carlo DALL’OPPIO

 

Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali

Viceprefetto Renata CASTRUCCI

 

Oggetto: Emergenze non decretate e emergenze decretate male: il soccorso di carta.

 

Egregi,

state continuando a costruire un castello di carte per renderci partecipi di un vostro fallimento in merito alla gestione delle emergenze che ultimamente stanno colpendo il nostro territorio.

Ci avete provato. Avete inseguito gli impulsi di dare regole all'imprevisto cercando di irrigidirlo in schemi legislativi preconfezionati scopiazzando altri enti del comparto pubblicistico .

Ebbene, tralasciamo i prefetti ai quali mancano queste specifiche competenze ma cari ingegneri del corpo, che succede ad una struttura se la si irrigidisce? Magari con vincoli non idonei?

Avete preteso la reperibilità per fare funzionare la EM 01-2020.

Avete scritto pagine e pagine, aggiornato e inventato software, predisposto esercitazioni faraoniche per avere cosa?

Nelle ultime emergenze è stata totalmente caotica la gestione del personale dei territori interessati, con invenzioni di orario ai limiti del credibile, perché mancava la norma, perché ci siamo dimenticati come si faceva.

Nelle ultime emergenze abbiamo predisposto avvicendamenti con moduli ormai inutili muovendo uomini e mezzi senza capirne il motivo.

Nelle ultime emergenze, nell'ultima in particolare, ci chiediamo: ma l'ICS e l'organizzazione ha funzionato?

Il"supreme" è una procedura snella?

"SO115"è allineata?

I cittadini hanno contezza degli interventi effettuati?

Un sistema rigido non funziona. Il soccorso non si fa sulla carta ma con esperienza e professionalità. E, soprattutto, il soccorso non è un quadro definito.

I moduli esistono se vengono predisposti in maniera permanente sui territori e soprattutto va capito, una volta per tutte, che esistono emergenze dove servirebbe una diversa risposta organizzativa visto che sono legate ad eventi atmosferici che una volta cessati non necessitano di enormi dispiegamenti di contingenti nelle zone interessate, ma soprattutto la macchina complessa del soccorso in calamità non può vivere di logiche politico-prefettizie.

 

Il Corpo nazionale va portato nella sua casa naturale, in seno alla presidenza del Consiglio dei Ministri.

 

Il capo del Corpo deve rispondere al primo ministro come organo fondamentale della protezione civile.

Il corpo nazionale è vecchio e numericamente, economicamente e didatticamente povero.

Ora, dopo aver svilito il Corpo nazionale “dimenticandovi” le assunzioni, dopo aver creato nuovi posti dirigenziali pressoché inutili dimenticando che a capo della nostra famiglia ci sta un prefetto anziché un vigile del fuoco, dopo aver stilato un ordinamento che non funziona, dove ci sono figure che non sanno cosa fare, altre che ricoprono posizioni dirigenziali con stipendi da caposquadra, 50enni che emigrano per il passaggio di qualifica, vigili con attese pluriennali per raggiungere le sedi aspirate, comandi con carenze del 50% di capi squadra....

Beh, l'avevamo detto, avevate sul piatto una proposta contrattuale più flessibile e già completa, avete preferito continuare a riempire di aria fritta le pagine dell’ultimo contratto.

 

Questo è l'ennesimo avvertimento, ed è quasi una preghiera.

 

Ridateci quello che è nostro:

IL SOCCORSO IN EMERGENZA.

 

per il Coordinamento nazionale USB VVF

Roberto Franca