Si è svolta nei giorni scorsi un’assemblea sindacale dei lavoratori dell’Ufficio delle Dogane e dei Monopoli di Reggio Emilia, indetta da USB sulle ripercussioni che la riorganizzazione, prevista dall’Agenzia, avrà sull’Ufficio.
Preliminarmente c’è da notare come cgil-cisl-uil abbiano incredibilmente scelto di muoversi autonomamente nel proclamare lo stato di agitazione, senza coinvolgere minimamente le altre sigle e rifiutandosi di unire le lotte: probabilmente hanno deciso che è prioritario “segnare il territorio” in vista delle elezioni RSU del prossimo anno, rispetto a quello di unire le forze per provare a risolvere concretamente i problemi avanzati dai lavoratori.
Per venire alle questioni importanti, nel corso dell’assemblea sono emerse le grandi preoccupazioni dei lavoratori per il previsto declassamento dell’UD di Reggio Emilia, destinato a diventare, secondo la riorganizzazione prevista dall’amministrazione, un Ufficio Locale Territoriale dipendente da Modena.
Al di là della scelta davvero incomprensibile, alla luce dell’importanza di un ufficio che per numero e tipologia di operazioni, per la vastità e il rilievo del territorio di competenza e per il numero di lavoratori che attualmente vi presta servizio, ciò che preoccupa sono le possibili ripercussioni che questo “declassamento” potrebbe avere verso i lavoratori in termini di perdita di professionalità, di minori opportunità di carriera e di perdita di posizioni di rilievo che negli Uffici Locali Territoriali non sono previsti.
Le rassicurazioni dell’Agenzia sul fatto che non vi saranno mobilitazione coattive, non rassicurano affatto i lavoratori.
Questa insana decisione dell’amministrazione ha comunque trovato la sponda indiretta anche in quei sindacati che, mentre in periferia dicono di schierarsi a fianco dei lavoratori (escludendo gli altri), a livello centrale si sono battuti perché le posizioni dirigenziali fossero destinate alla creazione della direzione regionale della Liguria e alla creazione di uffici dirigenziali in ben sei laboratori chimici.
Era evidente che ciò portasse all’eliminazione di alcuni uffici periferici, come è avvenuto proprio per Reggio Emilia.
Alla luce di ciò, USB condivide la proclamazione da parte dei lavoratori dello stato di agitazione, facendolo proprio e invita i lavoratori stessi a continuare la mobilitazione.