Firmato l’accordo sull’indennità di disagio allo sportello rigettando al mittente l’imposizione dell’Agenzia di voler togliere dei soldi agli addetti allo sportello per pagarne di più altri in base a suddivisioni assolutamente non condivisibili.
Il pessimo accordo nazionale, non firmato da USB, dava la possibilità di introdurre forti discriminazioni tra lavoratori non riconoscendo più di fatto il disagio di chi lavora al pubblico aumentando in modo non motivato la professionalità che ricordiamo già essere incentivata in altro modo con lo stesso fondo.
Constatiamo che l’amministrazione tende, sempre più, ad utilizzare i software, che dovrebbero monitorare solo l’afflusso di pubblico, per controllare il lavoro dei lavoratori, cosa vietata dalla legge.
Come USB non avremmo voluto che ci fossero differenze per il disagio allo sportello, ma durante l’assemblea indetta con i lavoratori del front office ci è stato detto che: se le differenze si fossero limitate ad un 20%, non basati sulla professionalità, ma sul maggior disagio, cioè quello di affrontare cittadini non esperti, piuttosto che l’utenza specializzata, valorizzando quindi la prima accoglienza al cittadino, cosa che la tabella della Direzione Regionale metteva invece all’ultimo posto (altro che servizio pubblico!), l’accordo sarebbe stato accettato dai lavorati.
A Piacenza si sono quindi applicati solo i coefficienti previsti per la fascia massima con differenze limitate al più o meno 5% che, considerando le rotazioni del personale, daranno differenze annue praticamente pari a pochi euro.
Un percorso difficile data l’ostinazione della dirigenza a non voler cedere sull’avere almeno tre fasce differenziate. Solo grazie alla volontà delle OO.SS e delle RSU si è riuscita a realizzare un accordo che rispettasse la volontà assembleare.
Ora non ci sono più scuse per attendere oltre e chiediamo che il pagamento di quanto dovuto ai lavoratori del front office avvenga immediatamente, perché crediamo che questo debba essere l’obiettivo primario dell’amministrazione: liquidare quanto dovuto alle lavoratrici e ai lavoratori e riconoscerne la professionalità attraverso il completamento dei passaggi di fascia economica e l’apertura dei passaggi di area.
Questo è quanto nei prossimi mesi cercheremo di realizzare con il contributo dei lavoratori che vorranno sostenerci in questa battaglia, perché crediamo che solo riconoscendo il loro ruolo sia possibile avere un fisco efficiente che combatta l’evasione fiscale e smetta di far pagare le tasse sempre e soltanto a lavoratori dipendenti e pensionati.
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