Nell’incontro del 21 giugno presso la Direzione Regionale le organizzazioni sindacali e le RSU sono state informate che non ci sono soldi per pagare accessori, missione, straordinario ecc., a causa di problemi burocratici di accesso ai fondi (i soldi ci sono ma non si possono toccare ?), la sistemazione delle sedi provinciali non può essere fatta in tre mesi, ci sono i tempi tecnici da rispettare (sentire il Demanio, effettuare bandi, realizzare ristrutturazioni, accordarsi con le ragionerie, ecc.) ma ci vorrà almeno un anno.
Per il cablaggio dei locali, a seguito di convenzione nazionale, occorre utilizzare una società che deve organizzare l’intervento sull’intero territorio dello Stato, con tutti i problemi che ne derivano per la programmazione dei lavori.
L’informazione è proseguita comunicando che ad oggi sono stati effettuati 275 affiancamenti in verifica, oltre il 65 % del personale ha già fatto almeno una verifica, ma senza poter accedere ad un computer connesso in rete e senza la disponibilità di locali, i lavoratori non potranno svolgere le competenze per le quali sono o dovranno essere formati. Il lavoro di verifica, inoltre, è molto impegnativo e di responsabilità, e se si aggiunge la nuova normativa (art. 7 DL 70/2011) che prevede che se si esegue un accesso per controllare una sala Bingo o le slot machine, presso un impresa già controllata da altra Amministrazione negli ultimi sei mesi, il lavoratore che ha effettuato l’accesso deve ricevere – per legge – una sanzione disciplinare.
Dopo questo interminabile “sfogo”, si è capito che tutto l’impegno del Direttore si è rivolto alle sedi e l’unico nodo risolto dall’ultima riunione è che la sede delle relazioni sindacali è quella regionale, e che l’unica RSU legittimata è quella regionale.
Si è poi entrati nel merito dell’orario di lavoro che dovrà tener conto di tutte le realtà regionali e quindi essere il più elastico possibile. L’Amministrazione deve comprendere che la flessibilità, prevista da Contratto in entrata e in uscita, non è a vantaggio del solo lavoratore, ma utile anche per il completamento delle lavorazioni.
Tutte le parti sindacali abbiamo quindi richiesto: che la fascia di ingresso sia dalle 7:30 alle 9:00, la pausa pranzo, possa essere di durata minima di 30 minuti sino a massimo 60 minuti da effettuarsi tra le 12:30 e le 14:30, la flessibilità giornaliera potrà essere al massimo di 60 minuti.
Il direttore ha poi mostrato tutto il suo disappunto sul nostro precedente comunicato ”Dimissioni o discarica”, soffermandosi solo sulla foto inserita, in cui denunciavamo il fatto che i lavoratori venivano trattati come rifiuti, affermando che in questo modo possono rompersi le relazioni sindacali (???) Ma se c’è qualcuno che si è rotto … questi sono i lavoratori che a causa di problemi burocratici, tempi tecnici, convenzioni nazionali e nuove normative, non hanno ancora una sede di lavoro, i soldi che gli spettano, i mezzi per lavorare e rischiano anche sanzioni disciplinari per svolgere il loro lavoro.
Se l’Amministrazione desidera avere rapporti sindacali solo con chi batte e i tacchi e risponde “Signorsì Signore” dovrà rivolgere lo sguardo verso altre organizzazioni sindacali. USB per ottenere dignità, rispetto e salario per i lavoratori utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per esprimere il malcontento ed organizzare, se necessario, la mobilitazione e il conflitto.
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