In data 14 giugno 2012, in sede di rogito presso gli uffici dell’Exitone situati in via delle Sette Chiese al momento della lettura dell’atto da parte del Notaio incarico Enasarco imponeva al mandatario degli inquilini di accettare la seguente liberatoria nei confronti dello stesso Ente : “… Ciascuna parte acquirente dichiara di aver preso visione e di conoscere lo stato delle singole unità abitative e di non avere nulla più a pretendere dalla Fondazione Enasarco in relazione allo stesso;”.
In gergo tecnico una vera e propria quietanza liberatoria: non si può vantare nulla più nei confronti di Enasarco.
Peccato però che la procura, imposta e fatta firmare agli inquilini da Enasarco in favore del proprio mandatario non permettesse al mandatario stesso di firmare una tale liberatoria.
Ebbene, a seguito delle puntuali contestazioni giuridiche sollevate dall’avvocato Vincenzo Perticaro, presente per assistere i propri clienti di via Beniamino Costantini, l’ENASARCO è stata costretta a rinviare il rogito perché la procura fatta firmare al mandatario era generica e non completa.
La contestazione dell’avvocato Perticaro è stata anche riconosciuta dai Notai incaricati dalla stessa Enasarco che, loro malgrado hanno convenuto di sospendere le vendite e far firmare una nuova procura del mandatario così da procedere correttamente alla stipula.
Erano mesi che gli inquilini contestavano la validità di quella procura ma nessuno ha voluto dargli ascolto.