Più di 200 lavoratori degli Enti pubblici non economici, principalmente di INPS-ex INPDAP-INAIL, hanno partecipato questa mattina al presidio indetto dalla USB davanti il Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere la cancellazione dell’art. 4 della Legge di stabilità, che impone agli enti previdenziali e di assistenza sociale risparmi aggiuntivi per 300 milioni di Euro, da prendere anche dalle risorse dal finanziamento dei progetti speciali (art. 18 della Legge 88/’89).
“Una manifestazione riuscita per partecipazione e voglia di contare”, dichiara Massimo Briguori, della segreteria nazionale USB Parastato. “Oltre ai tagli che riguardano tutto il pubblico impiego, l’ultima manovra del governo Monti riduce di 500 euro al mese la retribuzione dei lavoratori degli enti previdenziali. Sono tagli non più sopportabili ed ingiustificabili, dal momento che le risorse che oggi si vogliono cancellare sono servite a finanziare i processi di riorganizzazione ed a chiedere maggiore impegno ai lavoratori”.
“Abbiamo ottenuto un incontro con l’Ufficio di Gabinetto del Ministro – prosegue il delegato nazionale dell’USB – al quale abbiamo consegnato una lettera, indirizzata anche ai Ministri del Lavoro e della Pubblica amministrazione, nella quale chiediamo l’abrogazione della norma che prevede il taglio dei progetti speciali”.
“La mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni nei posti di lavoro contro l’intera Legge di stabilità – conclude Briguori – per chiedere che si torni a guardare al pubblico impiego come ad una risorsa e non ad una terra di conquista da saccheggiare. Il 27 ottobre saremo tutti in piazza per il NO MONTI DAY, per cacciare il governo delle banche e della grande finanza”.
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