Lunedì 20 ore 9:00 appuntamento a Palazzo San Giorgio, palazzo dell’Autorità Portuale.
In queste ore abbiamo appreso la notizia clamorosa che nel Terminal PSA-GP la lista USB, corredata da più di 200 firme, è stata esclusa dalla partecipazione alle RSU, da Cgil, Cisl, Uil e padronato, appellandosi alla tardiva adesione all'allegato G del CCNL Porti. In realtà, l'allegato G dice chiaramente che possono partecipare coloro che “aderiscano ai Codici di autoregolamentazione ed al presente regolamento”. Nell’allegato G non sono presenti termini temporali di adesione. Ma è solo l'ennesima invenzione dopo che, pur di non farci presentare le liste nel terminal PSA-GP, ad ogni comunicazione di questa telenovela che dura da 4 mesi si sono inventati regolamenti diversi a piacimento delle parti.
La prima volta la privacy, poi le carte d'identità per le firme, poi l'accettazione da parte delle parti datoriali e ora le tempistiche legate alle comunicazioni.
Ci teniamo a ribadire che noi abbiamo fatto tutto il percorso nel pieno delle regole, nella convinta
certezza che debbano essere i lavoratori a decidere da chi farsi rappresentare in perfetta democrazia senza troppi “mastrussi”(imbrogli).
Il modello genovese che abbiamo visto in questi giorni è l'esatta rappresentazione di quello che tutti i giorni vediamo sui posti di lavoro e cioè la creazione di cartelli che legano assieme diversi interessi come diciamo da anni.
Non a caso, per impedirci di partecipare e non avere scomodi intrusi che li disturbino hanno scomodato le segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil che hanno scritto insieme e in perfetta sintonia
con Assoporti, Assiterminal, Assologistica e Fise-Uniport; lo stesso “cartello” che andrà a decidere del nuovo CCNL Porti, della Riforma Portuale, e responsabile del continuo indebolimento della comunità portuale e del peggioramento delle condizioni di lavoro e di salario dei lavoratori. Esattamente come avvenuto per gli accordi sugli interinali o per l'ingresso, in sordina, di maggiori controlli per i dipendenti o il tentativo di demolire la CULMV per rendere il lavoro ancora più flessibile in base agli unici interessi dei padroni così come l'assenza degli RLS nelle banchine o gli accordi sindacali siglati contro il volere dei portuali.
Per noi si è raggiunto il limite, se non rispondiamo ora a questo modello che da anni ci affossa sempre di più, saremo destinati a a rimanere sempre succubi di questo sistema.
Riteniamo intollerabile che Cgil Cisl e Uil , muti e zitti su quanto accade in questi giorni in porto tra
corruzione, abusi d'ufficio e molto altro diano un segnale di vita solo per escludere Usb e compiacere i padroni
O ADESSO O MAI PIU'
Genova, 15 maggio 2024
USB Lavoro Privato Porto di Genova