COMUNICATO STAMPA
Apprendiamo dalle testate gionalistiche l’iniziativa svoltasi il 25 giugno nella nostra regione e di cui come corpo nazionale dei vigili del fuoco non possiamo che plaudire quando il volontariato diventa protagonista nelle attività di tutela e salvaguardia delle vite umane.
Quello che invece ci appare strano e come USB, organizzazzione sindacale del corpo nazionale VV.F. è che, una esercitazione prescinda dal coinvolgimento di chi giornalemente è preposto al soccorso tecnico urgente ed alle attività di protezione civile.
Il servizio di soccorso pubblico, di prevenzione, previsione su tutto il territorio nazionale, nonché lo svolgimento delle altre attività assegnate al Corpo nazionale come il servizio nazionale di “Protezione Civile”, è reso effettivo con la legge 24 febbraio 1992, n. 225, che colloca a capo di tutte le attività strettamente connesse alla salvaguardia dell’incolumità pubblica proprio i VV.F.
Allora ci chiediamo? In caso di una effettiva emergenza qual è l’asse, il cardine centrale su cui poi devono ruotare le attività di supporto sulla nostra regione quale il volontariato di protezione civile?
La USB, ritiene che l’Italia ha bisogno di un sistema di Protezione civile collaudato e ben radicato sul territorio, un sistema gestito dai professionisti del soccorso, che deve coordinare tutte le componenti intervenute sul luogo di intervento nella prima fase del soccorso anche al fine di evitare sovrapposizione o caos nelle attività di soccorso come spesso nel passato è avvenuto.
Per questo, con tutto il nostro plauso, a chi a livello terriotoriale si impegna nelle attività di protezione civile, ci chiediamo perchè il corpo nazionale, che ripetiamo, è in prima linea senza ombra di smentita nel soccorso alla popolazione non è stato nemmeno interpellato? Anche per seguire ed avere contezza di eventuale forze in campo in caso di emergenze varie? Oggi la ricerca, lo sviluppo, i tempi di soccorso, la qualità della salvaguardia sono valori fondamentali per i vigili del fuoco che devono ritornare ad essere patrimonio dello stato per poi essere dominio del cittadino e di chi opera in questo campo e non considerati un ente a se’ stante!!! Quindi è normale conseguenza ipotizzare che una simbiosi tra professionisti e volontari debba essere auspicabile se l’obiettivo è la salvaguardia delle vite umane.
Quindi ci rivolgiamo alla politica della nostra regione, all’ufficio territoriale di governo nell’intento di apertura di un dialogo che possa esaminare quanto da noi fatto rilevare, nell’auspicio che quando il corpo nazionale è chiamato al soccorso tecnico urgente o emergenze ha contezza di cosa gravita in questo territorio. E quando le autorità lo riterranno utile, la USB vuole invitarvi ad una serie di confronti ed iniziative che hanno come centro l’analisi dell’attuale sistema di protezione civile.
In allegato richiesta incontro prefetto di Padova
MATTINO DI PADOVA