E’ sempre più chiusura dell’amministrazione nei confronti dei lavoratori giudiziari.
Le problematiche che da tempo affliggono i dipendenti della Giustizia sono ben poca cosa rispetto al superiore interesse del Paese.
Questo è quanto affermato dalla Ministra nel corso della riunione del 9 settembre 2013, la stessa ha dichiarato di avere consapevolezza dei disagi che affronteranno gli uffici a seguito dell’accorpamento ma, va peggio per coloro che vengono licenziati dalle aziende che trasferiscono le loro attività all’estero. Quindi sopportare i disagi economici e fisici di uno spostamento finche di 100 km è ben poca cosa al confronto.
Se tanto ci dà tanto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quanto poi agli interpelli distrettuali la circolare appena arrivata chiarisce la posizione dei vincitori.
Le dichiarazioni del 24 luglio e del 9 settembre 2013 della Ministra lasciano intendere chiaramente che le sue priorità non sono i lavoratori e i cittadini, piuttosto le riforme chieste dall’Europa.
Infatti chi pagherà il prezzo più alto della riforma sulla geografia giudiziaria, vero e proprio ritiro dello stato dal territorio, saranno i lavoratori i quali, oltre al disagio, si troveranno nel caos più totale, e i cittadini che si dovranno sobbarcare costi molto più elevati.
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un’Amministrazione cieca e sorda che chiude le porte a qualsiasi dialogo con i lavoratori, unico nel panorama italiano a non aver fatto una reale progressione di carriera, che si dibatte quotidianamente tra le mille difficoltà dovute alla carenza di personale, di strutture, di strumenti. Cui si aggiunge il blocco degli stipendi, la mancata corresponsione del FUA dal 2011, il sistematico ritardo nel pagamento dello straordinario, indennità e buoni pasto.
Tutto questo per la Ministra non è abbastanza.
Spetta a noi dare una risposta concreta all’arroganza dell’Amministrazione partecipando alle prossime iniziative che la USB P.I. – Giustizia metterà in campo nei prossimi giorni fino ad arrivare allo
SCIOPERO GENERALE DEL 18 ottobre 2013.
Agiamo il conflitto sui posti di lavoro tutti insieme con la USB per rivendicare