Comunicato USB Difesa incontro 30 maggio CCNI 2023
Il 30 maggio u.s. si è aperta la contrattazione relativa al CCNI 2023 per un primo confronto sulla documentazione fornita dall’Amministrazione e sulle proposte delle organizzazioni sindacali.
Va detto che purtroppo anche questo incontro, come ormai prassi, su richiesta di CGIL-CISL-Uil, si è svolto a tavoli separati e ancora una volta siamo costretti a stigmatizzare questa procedura che ha seri riflessi sulla regolarità e trasparenza della contrattazione.
La delegazione USB, preso atto della bozza del CCNI elaborata dall’Amministrazione, ha premesso che per la sottoscrizione del contratto non potrà prescindere dalla previsione, a partire dal 2023, delle progressioni economiche (non previste nella bozza del CCNI per il 2023) con un accantonamento dalle risorse del Fondo Risorse Decentrate di almeno 12.000.000 di euro per consentire un congruo numero di progressioni che riguardino operatori, assistenti e funzionari (i differenziali stipendiali previsti dall’ultimo CCNL sono previsti per tutte le aree). Abbiamo quindi chiesto che nel prossimo prospetto, relativo alla ripartizione delle risorse FRD, sia previsto il predetto stanziamento recuperando quanto necessario da una rimodulazione degli importi previsti per le indennità di reperibilità e turni (a nostro avviso di molto sovrastimate), da una revisione degli importi relativi al combinato performance-FUS, da un riesame al ribasso delle risorse stimate per l’indennità di specifiche responsabilità e dalla garanzia, in fase di assestamento di bilancio, degli importi relativi al FESI delle Forze Armate.
Riguardo alla parte giuridica abbiamo evidenziato le diverse problematiche determinate dal CCNI stralcio sulle Famiglie Professionali e relativa declaratoria delle competenze e di non poter condividere la previsione di poter elevare i turni notturni effettuabili da dieci a quindici giorni per evidenti ragioni di tutela della salute e qualità di vita dei lavoratori.
Infine ci siamo soffermati sull’anomala difformità accertata da noi, mai riscontrata dall’A.D. riguardanti la parte fissa degli stanziamenti che alimentano il FRD, a svantaggio del Personale civile secondo i dettami previsti dall’art. 614 comma 1 e 1805 bis del Codice dell’Ordinamento Militare sotto riportati.
Ci siamo quindi riservati una specifica nota con le nostre proposte prima del prossimo incontro previsto per il 14 giugno dove la delegazione di parte datoriale dovrebbe dare le prime risposte a quanto da noi richiesto.
Senza un numero congruo di progressioni economiche a partire dal 2023, per noi unico elemento in grado di stabilizzare parte del salario accessorio in busta paga, nessuna firma del CCNI.
Art. 614 d.lgs. 66/2010 e s.m.d.
Incremento del fondo per l’incentivazione della produttività del personale del Ministero della difesa 1. In relazione alle prioritarie e urgenti esigenze connesse all’intensificarsi delle attività di supporto alle Forze armate impiegate nelle missioni internazionali e ai conseguenti maggiori carichi di lavoro derivanti dall’accresciuta complessità delle funzioni assegnate al personale in servizio presso il Ministero della difesa, è autorizzata la spesa di euro 15 milioni a decorrere dal 2008, da destinare, attraverso la contrattazione collettiva nazionale integrativa, all’incentivazione della produttività del predetto personale, nella misura di un terzo in favore del personale appartenente alle aree professionali e della restante parte in favore del personale contrattualizzato appartenente alle aree funzionali.
Art. 1805 bis aggiornato
Per ciascun militare nell'anno di transito nel ruolo del personale civile del Ministero della difesa, annualmente e per l'intero periodo di permanenza del militare transitato in detti ruoli, è versato al fondo per la retribuzione della produttività del personale civile stesso un importo corrispondente alla quota media pro capite delle risorse strutturali dei fondi per l'efficienza dei servizi istituzionali delle Forze armate comunque denominati.
COORDINAMENTO NAZIONALE DIFESA