PER ORA…
Il governissimo ha scelto la via del rinvio e/o del basso profilo. Per ora non aumenta l’IVA, la rinvia a ottobre; per ora non fa pagare l’IMU, la rinvia a ottobre; per ora non fa assolutamente nulla di serio sull’occupazione se non qualche sgravio che non produrrà molto.
INTANTO…
Grazie al Financial Times, e non a Repubblica che ne ha curato lo scoop italiano, scopriamo che stiamo peggio della Grecia e che, proprio come la Grecia, all’epoca in cui era necessario dimostrare che avevamo i requisiti per entrare nell’area euro, abbiamo nascosto ben 160 miliardi di titoli derivati che lo Stato aveva acquistato per rifinanziare il proprio debito e che ora stanno arrivando a scadenza.
Nel caso della Grecia la Troika è intervenuta con misure pesantissime e devastanti che in meno di un anno hanno ridotto il paese sul lastrico e la stragrande maggioranza dei Greci alla fame. Non è da marziani immaginare un analogo intervento anche sull’Italia, magari ad ottobre.
NEL MENTRE…
Sul fronte dell’occupazione, della precarietà, del salario, dei contratti, delle pensioni tutto è assolutamente fermo. Addirittura per il pubblico impiego la Commissione lavoro della Camera, presieduta dall’ineffabile ex Ministro del lavoro Cesare Damiano, dichiara lecito il blocco economico dei contratti fino e oltre il 2014 ma, bontà sua, dice che si può rinnovare la parte normativa, che è quella attraverso cui si riducono i diritti dei lavoratori, le trattative potrebbero cominciare ad ottobre.
AD OTTOBRE…
Sarebbe il caso che le lavoratrici e i lavoratori, i disoccupati, i precari, i pensionati, chi è senza redito e/o senza casa, chi si batte per difendere il territorio o le proprie città dalle devastazioni ambientali, chi non arriva più con il salario alla metà del mese, chi è senza contratto, chi è senza presente e non vede futuro decidesse che si può lottare, assieme, per cacciare questo governo e questa politica. Per ricominciare a contare.