Le storie di molti parlano di tutti: è una May Day che rompe i confini!
La MayDay di Milano rilancia e travolge il futuro: è un'occasione da non perdere!
Operaie e operai nelle fabbriche, lavoratrici e lavoratori nei call center, negli aeroporti, nelle cooperative, nella distribuzione, nei cantieri, negli uffici e negli istituti di ricerca, tutti sanno cos'è la precarizzazione del lavoro e della vita.
Non è un mito. Non è un problema sociale tra gli altri. Non è la perversa proliferazione di contratti atipici. Non è la scomoda anticamera di giovani generazioni. È il modo contemporaneo di produrre la ricchezza, di sfruttare il lavoro, di costruire le gerarchie. È il luogo della crisi della rappresentanza politica e sindacale del lavoro a cui non possiamo rispondere guardandoci indietro.
La May Day ha costruito negli ultimi anni, in Italia e in Europa, uno spazio di visibilità e comunicazione e quest'anno, Milano, rilancia a partire dal protagonismo dei migranti.
Il lavoro migrante rivela i segreti della precarizzazione. Il controllo dei confini produce gerarchie spesso razziste tra regolari e irregolari, tra buoni e cattivi, criminalizzati dalle retoriche della guerra e della sicurezza che servono solo a non parlare di coloro che di lavoro muoiono, senza nessuna sicurezza. La specificità dei migranti è vivere una doppia precarietà. Dentro e fuori i luoghi di lavoro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro li ricatta, i Cpt e le espulsioni li minacciano costantemente.
La loro condizione riguarda però tutto il lavoro, è una leva fondamentale della precarizzazione perché alimenta la frammentazione, perché riduce gli spazi di libertà e le possibilità di lotta. Ma in questi anni il protagonismo dei migranti ha prodotto esperienze significative di lotta autonoma in nome della libertà di movimento. Il primo maggio, a Milano, vogliamo condividere questa forza, amplificarla, congiungerla con quella degli altri precari. Il processo della May Day, a Milano, rilancia, attraversa i confini del primo maggio per diventare una long long May Day, una ancha May Day,una lunga May Day.
Per questo, da Milano, che già si prepara festante all'orgia bipartisan e nazionale di sfruttamento del lavoro migrante e precario cui assisteremo con l'Expo del 2015, rilanciamo ancora: se questa è una vetrina, che lo sia delle lotte e della nostra capacità di anticipazione. Le forze che saranno in campo il primo maggio si incontreranno di nuovo per discutere della precarizzazione e dei suoi miti. E per pensare a nuove parole d'ordine intorno alle questioni del salario, del reddito e del welfare.
Questa è un'occasione da non perdere.
MayDay, MayDay
CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE CUB
EURO MAYDAY PARADE 008
LA PIU’ GRANDE MANIFESTAZIONE PER UN 1° MAGGIO DI LOTTA.
CONQUISTARE DIRITTI NEL LAVORO E OLTRE IL LAVORO
PER MIGRANTI E PRECARI
Oltre 100.000 persone a Milano hanno sfilato con la Confederazione Unitaria di Base e Chainworkers. Altissima la partecipazione dei migranti; carri, risciò, biciclette, musica e teatro di strada. Spettacoli fino a tarda notte.
E’ stata una grande giornata di lotta ed anche un grande successo politico. La Mayday Parade si conferma la più importante iniziativa del 1° Maggio unica nel rendere visibile la precarizzazione del lavoro e della vita e unica nella capacità di proporre sempre nuovi temi ed aggregare nuovi soggetti.
La novità di quest’anno è stato il vasto mondo del migrariato; in tanti hanno reso visibili le loro disavventure, le paure, le minacce, lo sfruttamento.
Ora dobbiamo continuare con l’azione di contrasto alla precarietà che include la proposta per l’integrazione al reddito e soprattutto garantire a tutti pari diritti e pari tutele.
La CUB, Confederazione Unitaria di Base, insieme a Chainworkers, ideatori fin dall’edizione del 2001 della Mayday Parade, ha chiamato a raccolta tutti i precari, studenti, migranti e lavoratori non precari per l’ottava edizione della MaydayParade.
Per l’EuroMaydayParade 008, davvero internazionale, a Milano hanno sfilato oltre 100.000 persone contro la precarietà lavorativa e sociale, per rivendicare e conquistare diritti nel lavoro e oltre il lavoro. Collegamenti con le piazze americane.
La manifestazione si arricchisce ogni anno di presenze, di nuove identità e di conseguenza anche di partecipazione. Il corteo con carri tematici, risciò, biciclette, mini-bar semoventi, soundsystem teatranti di strada ha creato nel pomeriggio un serpentone lunghissimo e compatto.
Ciò è la prova eloquente che noi abbiamo ridato senso al 1° maggio che è e deve restare un giorno di lotta: ci siamo radunati per batterci non solo contro la precarietà ma anche contro la progressiva perdita generalizzata dei diritti del mondo del lavoro e per riproporre la questione sociale da tutti rimossa.
Durante il lungo corteo-serpentone partito alle 15,00 da piazza XXIV Maggio il clima era quello di una festa in cui si ribadisce con forza la volontà di non rinunciare ai propri diritti.
Milano 2/5/2008
CUB-CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE