Insistiamo con forza e decisione sulla necessità che lo Stato non solo sia all'interno della nuova società che andrà a gestire l'acciaieria, ma anche sul fatto che dovrà farlo garantendo una presenza costante ed uno sguardo lungo e attento sulle eventuali irregolarità, non appena si presentano. Questa attività di monitoraggio concreta è indispensabile per evitare quanto accaduto in passato con ArcelorMittal che ha potuto agire indisturbata, in violazione di accordi e norme, proprio a causa di uno Stato pressoché assente.
Inoltre, la presenza del socio pubblico deve far sì che lo stesso sia regista delle operazioni da svolgere e gancio per incasellare in maniera razionale l'attività dello stabilimento siderurgico nelle politiche industriali nazionali. Soprattutto il Governo deve garantire subito che si eviti il rischio del cosiddetto "spezzatino" dei lavoratori. Attendiamo intanto nuove convocazioni da parte del Governo e dei commissari, perché si discuta dei temi di diretto interesse dei lavoratori, di Adi, Ilva in As e appalto, cioè di coloro che fino ad ora, hanno subito le conseguenze delle grandissimi errori fatti nella vicenda Ilva.
Esprimiamo inoltre grande preoccupazione per le sorti di Ilva in Amministrazione Straordinaria, la cui struttura dirigenziale risulta fortemente impoverita rispetto al passato. Al distacco, necessario, dell'ingegnere Quaranta, ha fatto seguito quello di altri dirigenti fino all'ultimo in ordine di tempo, di Rosario Fazio, con la ovvia perdita di un considerevole patrimonio di esperienza e competenza. Va detto che le organizzazioni sindacali non hanno ancora avuto la possibilità di incontrare i commissari insediatisi sette mesi fa. Ribadiamo che i lavoratori Ilva in As hanno per noi la stessa, identica dignità degli altri.
Per noi infatti continuano a rappresentare un bacino unico di lavoratori.
Francesco Rizzo e Sasha Colautti Esecutivo Confederale Usb
USB Taranto