Al Capo Dipartimento dei Vigili Del Fuoco
Prefetto Francesco Paolo Tronca
Al Capo del Corpo Nazionale
Vigili del Fuoco Ing Alfio Pini
Al Direttore Regionale
dei Vigili del Fuoco dell’Emilia Romagna
Ing. Giovanni Nanni
Al Prefetto di Ravenna
Dott. Bruno Corda
All’Ufficio relazioni sindacali
presso Viminale
Vice Prefetto aggiunto Giuseppe Cerrone
Alla Commissione di Garanzia
per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali
Al Comandante provinciale
Vigili del Fuoco Ravenna
Ing Giovanni Di Iorio
Il tentativo di conciliazione non ha avuto esito positivo in quanto nonostante i buoni propositi delle OO.SS VVF provinciali il dirigente non ha fatto un ben che minimo sforzo per addivenire ad una soluzione condivisa. Va detto inoltre che al contrario il Direttore Regionale ha cercato di fare da garante in merito a determinati punti di criticità da noi sollevati, che riconosciamo serenamente
L’Opera di mediazione, per quanto riguarda USB VVF - allo stesso tempo riconosciuto anche dagli altri rappresentanti dei lavoratori presenti al tavolo - favoriva una soluzione insoddisfacente ed enormemente spostata a vantaggio del Dirigente ravennate. Come in passato, in occasione di tavoli di conciliazione, ci sono state offerte delle garanzie al buio. Avremmo dovuto contentarci di promesse che alla luce delle esperienze abbiamo ritenuto di non accettare. L’esperienza purtroppo insegna che le promesse spesso non vengono mantenute.
Si chiedeva di rivedere l’impianto per migliorare il livello di sicurezza dei lavoratori, per il semplice fatto che non si fornisce un miglior servizio alla cittadinanza basando il dispositivo del soccorso sui minimi di organico (tuttora non garantiti da risorse straordinarie ad oggi non disponibili), che possono generare criticità giornaliere alle squadre che operano sul territorio provinciale." Chiedere di garantire il miglioramento della sicurezza dei lavoratori è certamente una richiesta più che legittima. Illegittimo è invece perseguire un dispositivo che alimenta la precarietà del servizio e diminuisce la sicurezza dei lavoratori.
Ci è stato detto al tavolo che il nostro atteggiamento è demagogico è si fonda su posizioni strumentali e politiche, noi rispediamo al mittente queste sgradevoli illazioni, e definiamo demagogiche e strumentali le posizioni del comando. Infatti ad oggi Il Dirigente non è ancora riuscito a spiegare le motivazioni della sua scelta, perché effettivamente non si comprendono.
Come USB VVF di Ravenna rileviamo una posizione decisamente strumentale e funzionale a scopi personali non certo rivolti ad un miglioramento della qualità del servizio, e che questo, comunque, già in funzione del ruolo di Comandante Provinciale VVF è obbligato ad assolvere. I costi derivanti dal vincolo di garantire un servizio di qualità (qualora fosse perseguito tale obiettivo, cosa diversa per il caso in specie), non possono essere fatti ricadere unilateralmente sui lavoratori.
Aggiungiamo inoltre che il progetto del comando non è rivolto alla salvaguardia della sicurezza degli operatori del soccorso, suoi dipendenti, nonostante che il ruolo ricoperto dal Dirigente (Datore di lavoro) comporti una infinità di obblighi in questo senso.
Annunciamo che ognuno si assumerà le responsabilità delle proprie azioni e che come USB VVF a fronte di potenziali incidenti o accadimenti che vedranno coinvolti gli operatori del soccorso del Comando ravennate sul fronte giudiziale, ci costituiremo parte civile contro l’amministrazione periferica e centrale.
Alla luce di quanto esposto, in considerazione dell’esito insoddisfacente della procedura di conciliazione, USB mantiene lo stato di agitazione e si riserva di attivare tutte le iniziative sindacali previste dalle leggi vigenti fino alla proclamazione dello sciopero.