Il 10 dicembre, il Consiglio ONU per i diritti umani, ha chiesto ad Israele di compiere passi concreti per togliere il blocco di Gaza e liberare molti palestinesi detenuti.
Lo speciale relatore ONU per i diritti umani nei Territori palestinesi, Richard Falk, ha definito la politica israeliana verso la popolazione araba molto simile a un "crimine contro l’umanità". In una sua dichiarazione al Consiglio per i diritti umani a Ginevra, egli ha detto che "sarebbe obbligatorio per una Corte criminale internazionale investigare sulla situazione e determinare se i leader politici israeliani e i comandanti militari responsabili dell’assedio di Gaza non andrebbero accusati e processati per violazioni contro le leggi criminali internazionali".
Falk, è un ebreo americano, professore di diritto internazionale.
Egli ha invocato l'inderogabile necessità che l’Onu faccia uno sforzo per assicurare protezione alla popolazione di Gaza.
Il Consiglio ONU per i diritti umani, composto da 47 membri, ha portato avanti la discussione su Israele per 2 giorni. Alla fine, sono stati consegnati al rappresentante israeliano 99 raccomandazioni per migliorare il rispetto dei diritti umani verso i palestinesi.
In marzo, Israele dovrà presentare una risposta sul modo in cui intende attuare le raccomandazioni.
Invece, la prima risposta israeliana alle raccomandazioni dell’ONU è stata immediata e non ha atteso il prossimo marzo: il 15 dicembre, come riporta il sito del quotidiano Haaretz, il Professor Falk è stato espulso dallo Stato ebraico, con l’accusa di aver dichiarato che esistono similitudini fra il trattamento riservato dagli Israeliani ai Palestinesi e quello che i nazisti riservavano agli Ebrei.
La seconda risposta è stata quella di sabato mattina, con l’attacco dell’esercito israeliano sulla inerme popolazione civile palestinese, già stremata da un lungo embargo che ha reso insufficienti e privi di strumenti adeguati gli ospedali della Striscia di Gaza.
Il bilancio fornito dall'Onu, ad oggi, è di 360 morti e 1.400 feriti. Tra loro ci sarebbero almeno 40 bambini, tra cui due fratellini uccisi questa stamattina.
Un bilancio destinato, purtroppo, a crescere.
Un massacro ed un pessimo segnale per il mondo intero: sta a dimostrare che la certezza dell’impunità da parte del governo di Tel Aviv non si ferma davanti a nessuna barbarie.
Bombardamenti in zone densamente popolate, già provate da due anni di assedio e di embargo, nelle quali oltre un milione e mezzo di persone sta rischiando la morte, grazie alla connivenza della maggior parte dei governi occidentali e all'inettitudine dei governi del mondo arabo.
Anni e anni di negoziati a perdere, le cui pur deboli risoluzioni non sono mai state accettate dagli israeliani, hanno prodotto solo l’ampliamento dell’occupazione dei territori palestinesi da parte dei coloni ebrei, l’appropriazione delle fonti d’acqua, la distruzione degli uliveti e della pur minima economia palestinese, la costruzione di un muro lungo centinaia di chilometri che rende impossibile la vita nei territori occupati.
In queste ore, i palestinesi di Gaza sono chiusi in ogni lato dai militari israeliani e da quelli egiziani, sottoposti a micidiali bombardamenti e impediti ad uscire da questo nuovo "ghetto di Varsavia" per cercare rifugio, alimenti, assistenza medica e protezione.
Chiunque abbia un minimo senso di giustizia e verità, oggi, non può e non deve tacere di fronte al genocidio in corso a Gaza, un genocidio fatto prima di lento strangolamento economico/sanitario e di assedio e poi da missili, bombe e cannonate.
E’, quindi, ormai evidente come alla condanna da parte della comunità internazionale dei crimini del nazifascismo non si accompagni ugualmente la condanna della storia e dell’attualità del progetto aberrante di cancellare il popolo palestinese.
E’ ora che anche le istituzioni internazionali capiscano la necessità di soluzioni più avanzate di quelle fin qui adottate: se si vuole finalmente arrivare ad una vera pace in Medio Oriente non si può continuare a negare giustizia, libertà e diritti per il popolo palestinese.
NON C’E’ TEMPO DA PERDERE.
FERMIAMO IL MASSACRO DI GAZA!
SABATO 3 GENNAIO 2009
CORTEO
ROMA - PIAZZA DELLA REPUBBLICA ore 16.30
VITA, TERRA E LIBERTA’
PER IL POPOLO PALESTINESE
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le foto della manifestazione di Roma