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FERMIAMO LE POLITICHE ANTISOCIALI DEL GOVERNO DRAGHI CONTRO I LICENZIAMENTI E LIBERALIZZAZIONE DEGLI APPALTI

Nazionale,

Confindustria vuole i soldi del Next Generation Europe e mano libera su licenziamenti e appalti. Le ricadute di queste scelte avranno un effetto devastante su tutta la società. E’ tempo di alzare la testa

In questi giorni il governo Draghi, con gli atti contenuti negli ultimi decreti e fortemente auspicati da Confindustria, ha calato definitivamente la maschera gettando le basi per avviare un'imponente ristrutturazione del sistema produttivo, prendendo tre decisioni estremamente negative per i lavoratori come:

  1. Lo sblocco dei licenziamenti dal 30 giugno contenuto nel Decreto Sostegni Bis
  2. Più della metà dei 40 miliardi stanziati a favore delle imprese
  3. Abolizione di buona parte della normativa del codice degli appalti, contenuta nel Decreto Semplificazioni, che dà la più ampia libertà alle imprese di peggiorare le condizioni salariali e lavorative

La cancellazione dei vincoli percentuali sul ricorso al subappalto, a partire dal 1° novembre 2021, consentirà alle imprese di avere mano libera nel peggiorare ulteriormente le condizioni salariali e lavorative dei lavoratori, oltre che condannarli definitivamente alla precarietà e alla ricattabilità.

Di contro le aziende potranno godersi finanziamenti a fondo perduto e sgravi di ogni sorta, non avranno nessun vincolo di garanzia occupazionale.

Il tutto condito dalla partecipazione ai tavoli di gestione dei sindacati concertativi (complici), sulle risorse del PNRR a disposizione delle grandi imprese, in cambio del più completo sostegno alle decisioni prese.

Le modifiche al codice degli appalti, con la scusa di velocizzare le procedure, segnano un preoccupante arretramento sul piano delle garanzie, dei diritti e sull’aumento della precarietà lavorativa e quindi della ricattabilità.

Gli effetti di queste scelte saranno pesantissimi. Ci sarà innanzitutto un innalzamento della disoccupazione senza che siano state introdotte forme di sostegno ulteriori per chi perderà il lavoro.

A pagare il prezzo più alto saranno soprattutto i giovani, le donne, i lavoratori migranti. Sarà ancora una volta la parte più povera della società a subire le conseguenze di questo nuovo attacco.

Per questo invitiamo a partecipare alla manifestazione davanti Confindustria in

Viale dell’Astronomia

mercoledì prossimo 16 giugno alle 17:00

contro lo sblocco dei licenziamenti e le modifiche al codice appalti.

Contro i licenziamenti e liberalizzazione come USB Lavoro Privato rivendichiamo da sempre un cambio di rotta come la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; una legge che punisca l’omicidio sul lavoro; la nazionalizzazione delle aziende e dei settori strategici; la definizione del salario minimo stabilito per legge; il ripristino dei servizi pubblici essenziali attraverso l’assunzione di milioni di lavoratori. Le opere di risanamento ambientale dei centri storici, per fare un esempio, consentirebbero di evitare la catastrofe sociale che si prospetta con i licenziamenti.