Noi capitreno e macchinisti della regionale aderendo allo sciopero del giorno 11 maggio abbiamo detto a chiare lettere che:
- siamo stanchi delle prepotenze aziendali che non ha alcuna considerazione e rispetto dei nostri diritti,
- non possiamo accettare di veder continuamente peggiorare il turno di lavoro con condizioni che non esitiamo a definire disumane,
- è inaccettabile la limitazione della nostra libertà personale causata dallo spostamento del riposo settimanale e dal continuo quanto colpevole ritardo con cui l'azienda consegna i turni di lavoro. Ad oggi nessuno di noi in grado di poter organizzare la propria vita dopo l'8 giugno!
E' ingiusto non veder riconosciuta l'usura del lavoro svolto: lavorare con questi ritmi e tempi fino a 67 anni umanamente impossibile!
Siamo stanchi di un sindacato complice nella distruzione della nostra vita. Sei sigle sindacali che hanno firmato sotto dettatura aziendale la svendita dei nostri diritti e che si apprestano, con la gara sul trasporto regionale, a dividere ulteriormente i ferrovieri e frantumare le ferrovie. Un sindacato ormai lontano dai luoghi di lavoro che non paga mai in prima persona per le porcate firmate. I ferrovieri che hanno scioperato hanno indicato chiaramente quale ruolo questi illusionisti possono ricoprire all'interno dell'azienda: tornare a lavorare nei rispettivi profili di appartenenza.
Non ci interessa partecipare alla guerra sulle percentuali di adesione , sappiamo che lo sciopero andato bene, al di là di ogni più rosea previsione. Più ogni altra considerazione contano gli sguardi che ci siamo scambiati in questi giorni che parlano di una dignità ritrovata e indicano allo stesso tempo il percorso da intraprendere.
Con lo sciopero del giorno 11 maggio abbiamo fissato un primo tassello nella difficile lotta per la conquista di migliori condizioni di lavoro. I capitreno e macchinisti della regionale assieme a tutti i ferrovieri vogliono conquistare con la lotta nuovi diritti utilizzando lo strumento di difesa collettivo: il sindacato dei lavoratori.
COSTRUIAMO ASSIEME LE PROSSIME INIZIATIVE DI LOTTA.
RAFFORZIAMO USB, IL SINDACATO CHE SERVE AI LAVORATORI.