Si è svolto ieri l'incontro con l'Amministrazione Comunale per proseguire la discussione sul contratto decentrato 2014 e sull'erogazione di quanto previsto per il 2013.
Un incontro ancora una volta caratterizzato dal pressappochismo della delegazione di parte pubblica , al quale non era presente neppure il Direttore Generale che è il capodelegazione. Siamo ormai al paradosso di una commedia che va avanti ormai da anni, una commedia nella quale ad ogni atto ci vengono propinate assurde novità.
Ieri alla nostra richiesta di conoscere quale fosse l’entità del fondo per l’anno in corso (2014), al di là della parte fissa, ci è stato addirittura risposto: che la parte variabile sarà determinata dal Consiglio Comunale, come se il Consiglio improvvisamente diventasse il soggetto deputato alla contrattazione.
A fronte delle nostre richieste miranti a ristabilire le condizioni contrattuali relativamente alle indennità, immotivatamente cancellate, ci è stato risposto che la situazione generale “è peggiorata” e che pertanto non avremmo potuto avanzare simili richieste, della serie qualcuno deve fare i sacrifici…. Peccato che a fare i sacrifici vengano sempre chiamati i lavoratori che hanno subito solo nell’ultimo anno una decurtazione dai 2000 ai 3000 euro , ed invece non si toccano le retribuzioni dei Dirigenti e degli assunti a chiamata.
Crediamo fermamente anche alla luce dei fatti, che in mancanza di chiarezza sulle risorse economiche da impiegare nella contrattazione decentrata , sia impossibile procedere alla disamina della bozza contrattuale, una bozza per altro vede ancora una distanza abissale fra le proposte dell’Amministrazione e le richieste della RSU in particolare sulle modalità di attribuzione delle indennità e sulla loro erogazione, che vedrebbe tantissimi lavoratori esclusi dall’accesso a queste.
A fronte di quanto sopra ed in considerazione della situazione politica nell’Ente, anche alla luce delle prossime elezioni di Maggio, crediamo si renda necessario riattivare momenti ampi di confronti fra tutti i lavoratori e le lavoratrici, per costruire insieme se necessario anche momenti di mobilitazione e lotta a difesa delle nostre condizioni di lavoro e salariali, perché non è pensabile di svolgere lo stesso lavoro con l’incertezza rispetto a quale sarà la nostra reale retribuzione.