Da pochi giorni il Governo Berlusconi ha tolto le tende e con lui il nostro Ministro Brunetta, l’euforia e l’ubriacatura post berlusconiana sono ormai passate, mentre rimane intatto il castello di nefandezze fatte da quel Governo ai danni dei dipendenti pubblici.
Danni che siamo purtroppo certi non verranno in alcun modo rimediati dall’attuale Governo, composto da banchieri e che gode dell’appoggio della quasi totalità delle forze politiche e sindacali.
Forze sindacali che negli anni del Brunettismo hanno avuto un ruolo di collaborazionismo complice con le peggiori scelte governative a partire dagli accordi sottoscritti che tagliano il fondo per il salario accessorio e la produttività, che bloccano la possibilità delle progressioni orizzontali e verticali e che consentono l’applicazione delle fasce di merito.
Che hanno accettato il blocco dei contratti fino al 2014 (2017) consentendo la compressione e la riduzione delle nostre retribuzioni. Avvallando inoltre le penalizzazioni in caso di malattia.
Collaborazionisti talmente complici da sottoscrivere gli accordi del 28 Giugno 2011 che consentono al Governo a al padronato di superare il valore dei Contratti Nazionali di Lavoro.
Insomma, tre anni in cui il Governo Berlusconi , il suo Ministro Brunetta e i sindacati collaborazionisti, hanno portato avanti una politica tesa a sfasciare totalmente i servizi pubblici, cercando in ogni momento di ridicolizzarne i dipendenti, servizi pubblici che rappresentano invece un BENE COMUNE da difendere e salvaguardare, perché rappresentano l’ossatura e la ricchezza del nostro welfare.
Non resettiamo la nostra memoria, resettiamo invece coloro che ci hanno ridotto in queste condizioni, perché un’ alternativa è possibile, così come è possibile tornare ad essere protagonisti delle decisioni per concretizzare i nostri bisogni collettivi e contribuire al potenziamento di quei soggetti che sostengono da anni una più equa politica salariale e dei diritti.
Aderente
alla FSM