PRIMA CONFERMA DELLE NOSTRE IMPRESSIONI, QUESTO CONTRATTO NON PIACE AI LAVORATORI
Una assemblea molto partecipata, politicamente e nei numeri, nonostante l’atteggiamento inopportuno e di ostilità, se non di sabotaggio, di CGIL CISL UIL e di una Direzione Aziendale che, nonostante la preventiva autorizzazione, ha tentato di ostacolarci, adducendo che il diritto di assemblea è riconosciuto in capo alla RSU e alle OO.SS. rappresentative e dimenticando che la R d B è rappresentativa di interessi collettivi ed è più rappresentativa di CISL e UIL messe insieme per numero di iscritti.
I lavoratori, comunque, hanno condannato all'unanimità le decisioni di CGIL CISL UIL e dei sindacati autonomi circa il contratto di lavoro poiché con il rinnovo non si è recuperato nemmeno il potere d’acquisto dell’inflazione programmata.
E’ impensabile che un contratto di lavoro sia imperniato sul salario accessorio e non su quello fisso e ricorrente. Le promesse di pagare professionalità e scolarizzazione sono svanite come parole al vento. In particolare, i lavoratori hanno denunciato che con l’inflazione che galoppa ed interessa i prodotti alimentari, con percentuali oltre il 15%, è umanamente impossibile continuare a pagare i mutui ipotecari e potersi costruire una famiglia.
La parte normativa, poi, è peggiore di quella economica, poiché vincola, con il blocco temporale delle progressioni orizzontali, i contratti integrativi aziendali, che hanno rappresentato fino ad oggi l’unica possibilità di recupero salariale per i lavoratori, ed elude volutamente la valorizzazione delle responsabilità e delle autonomie professionali. In compenso si prevede un inasprimento delle sanzioni disciplinari fino all’assoggettamento totale alla volontà dei caporali dell’azienda.
La situazione che si prospetta non è affatto rosea, dato che il contratto appena rinnovato è già scaduto da tre mesi e le retribuzioni sono sempre più impoverite.
La R d B sta predisponendo assemblee regionali in tutta Italia per contestare quella sciagurata politica dei redditi inaugurata nel 1993 dagli accordi Governo / CGIL CISL UIL , che ha portato alla soppressione di tutti i gli automatismi di indicizzazione salariale e contro una strategia sindacale di sudditanza e connubio al potere politico del momento, che ha ingrassato solamente gli evasori fiscali cioè il padronato.
Rilanciamo forme di lotta alternative a difesa del salario ed a garanzia dei diritti e della dignità degli operatori della sanità e per difendere il sistema Sanitario Pubblico, che si vorrebbe continuare a smantellare.