Il 4 marzo le forze dell’ordine, sguinzagliati dalla giunta PD, hanno sgomberato due palazzi occupati dal movimento di lotta per la casa. 150 persone sbattute in mezzo alla strada con una trentina di minori è il risultato dell’operazione di polizia che ha visto più di 200 poliziotti bloccare completamente un quartiere e sperperare i soldi pubblici blindando gli edifici sgomberati per restituirli al degrado e alla speculazione. Un’ operazione di guerra contro chi vive l’emergenza abitativa e la precarietà: chi governa la città e la nazione preferisce spendere le risorse per imbastire queste folli operazioni invece di garantire il sacrosanto diritto ad una casa popolare per tutti e tutte. Un diritto che la giunta regionale si sta preparando a cancellare con una nuova legge regionale che esclude dall’accesso alle case popolari non solo chi occupa per necessità ma anche centinaia di famiglie in graduatoria oppure sotto sfratto.
Due giorni fa un’ assemblea pubblica di più di cento persone ha annunciato una contestazione di massa alla Legge Saccardi per il 10 marzo, data in cui è prevista la sua approvazione. Impossibile non leggere gli sgomberi di oggi è come un tentativo vigliacco da parte del Partito Democratico di zittire le proteste contro le sue politiche scellerate e anti-popolari. Siamo abituati, questo è il renzismo.
Due sgomberi pienamente politici, non legati alle richieste della proprietà ma solamente alla volontà delle istituzioni di attaccare quel pezzo di città che si organizza e lotta per i propri diritti e che da mesi costituisce fieramente un vero e proprio bastone tra le ruote ai progetti di austerità e sacrifici imposti con arroganza alle classi più deboli.
Da una parte è stata sgomberata la nuova occupazione di Via Benedetto Marcello, che aveva da venerdì dato casa a 100 persone in emergenza abitativa, dopo aver già subito 2 settimane fa un altro sgombero immediato. Se le leggi tutelano sempre meno il diritto alla casa, sempre più persone si trovano a organizzarsi per occupare stabili vuoti da anni. Non sarà la forza militare della polizia che sgombera a modificare questo dato di fatto!
Dall’altra non è un caso che sia stato anche lo stabile di via Baracca 18 ad essere sgomberato. Non solo una casa per cinquanta persone, ma anche uno spazio sociale e un punto di riferimento per l’intero movimento. Lo spazio da alcuni mesi ospitava già una palestra popolare gratuita e iniziative culturali, oltre ad essere sede per riunioni e assemblee. Ricordiamo che questo edificio è di proprietà di Unipol, uno dei colossi economici legati al Partito Democratico, costruito per poi lasciarlo vuoto per anni… come del resto rimarrà vuoto ancora. Ancora una volta si interviene a difesa delle banche e si ignorano diritti e dignità delle persone.
A Firenze assistiamo a cento sfratti al mese. Undicimila case sfitte. Tremila famiglie in attesa di casa popolare. Fiumi di soldi pubblici sprecati nel grande “magna-magna” delle strutture per l’emergenza abitativa e nelle “grandi opere inutili” come la TAV. Non ci stancheremo mai di ripetere questi dati.
Abbiamo ragione. E’ per questo che non ci arrendiamo!
Non c’è da scandalizzarsi se centinaia di persone abbiamo indirizzato la loro rabbia contro la sede del Partito Democratico. Sono cose da mettere in conto quando un partito di governo dichiara guerra alla fascia di popolazione più povera e più torturata da crisi e austerità. Una cosa è sicura: i danni alla sede del Partito Democratico non sono nemmeno equiparabili alla barbarie di chi oggi ha lasciato 150 persone (tra cui 50 bambini) al freddo e alla pioggia.
Ci rivedremo come sempre nelle strade. Il 10 marzo tutti in piazza contro la Legge Saccardi!
Movimento di Lotta per la Casa