Una delegazione dell’USB P.I. Agenzie Fiscali ha da poco occupato la Direzione del Personale presso la sede centrale dell’Agenzia delle Entrate, in via del Giorgione a Roma, per protestare contro il piano nazionale di chiusura delle sedi territoriali che le Entrate hanno presentato ieri alle organizzazioni sindacali. (foto protesta in allegato)
Il piano prevede la chiusura di 58 uffici entro il 2014, con circa 800 lavoratrici e lavoratori coinvolti, in un territorio vastissimo che attraversa tutta la penisola.
Altro che lotta all’evasione: la macchina fiscale, che dovrebbe garantire allo Stato le risorse per finanziare il welfare, e invece è oggetto di un pesantissimo ridimensionamento.
Ma non sono soltanto le chiusure a preoccupare l’USB Agenzie Fiscali: quella delle Entrate è un'amministrazione che ha perso il 15% della forza lavoro, che non potrà più assumere e che, anche quando potrebbe assumere, non lo fa, lasciando che i carichi di lavoro continuino a pesare sulle spalle di un personale sempre meno motivato e sempre più pressato. I front office scoppiano di utenti e l'Agenzia pensa bene di ridurre la flessibilità degli orari di lavoro e aumentare quelli di apertura all'utenza.
L’USB non ha firmato l'accordo quadro sulle chiusure delle sedi dello scorso 30 luglio, sottoscritto invece dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali, e si è battuta da subito coinvolgendo istituzioni locali e cittadini in una lotta comune per la difesa dei servizi pubblici, chiedendo di ritirare il piano senza rinvii tattici e senza prendere in giro i lavoratori.
La protesta di oggi intende denunciare lo smantellamento in corso della machina fiscale e ribadire quanto l’USB P.I. Agenzie Fiscali chiede da tempo: un piano straordinario di investimenti per rilanciare l'azione fiscale e per un Fisco che sia realmente strumento di equità sociale.
FISCO: USB P.I. RILANCIA LA PROTESTA CON DUE SETTIMANE DI LOTTA IN TUTTA ITALIA
Un calendario di oltre 30 assemblee negli uffici delle Agenzie Fiscali
L’iniziativa dell’USB Agenzie Fiscali, che oggi ha simbolicamente occupato la Direzione del Personale presso la sede centrale dell’Agenzia delle Entrate, in via del Giorgione a Roma, ha riscosso il sostegno di tanti lavoratori del fisco, che in tutti i modi – dalle mail ai social network, dagli sms ai fax – hanno espresso la loro condivisione dei temi al centro della protesta.
Nel corso dell’occupazione, la delegazione USB ha dialogato con l’Amministrazione, a cui è stata esposta la totale contrarietà al piano di chiusura di 58 uffici, con circa 800 lavoratrici e lavoratori coinvolti in tutta Italia, e la richiesta di avviare un percorso di valorizzazione del comparto e del personale.
L’USB Agenzie Fiscali ha inoltre ribadito la necessità di investire nella lotta all'evasione fiscale e che ciò debba essere fatto anche dando risposte ai bisogni dei lavoratori, all'emergenza retributiva e garantendo adeguati percorsi di sviluppo professionale.
La replica dell'Agenzia non è stata soddisfacente, tutta ripiegata entro un quadro di compatibilità, di vincoli di bilancio, di blocco dei contratti.
L’occupazione di oggi si chiude pertanto con il rilancio della lotta: due settimane di mobilitazione dei lavoratori, con un primo calendario di oltre 30 assemblee negli uffici delle Agenzie Fiscali di tutta Italia. Si parte da domani con l’assemblea in Sicilia, finendo con il 15 ottobre con la Sardegna. Nell’ambito di alcuni appuntamenti, verranno realizzate iniziative per sensibilizzare la cittadinanza sui problemi del personale e dell’equità fiscale. (qui l’elenco delle assemblee)
Questo percorso avrà il suo approdo nello sciopero generale del prossimo 18 ottobre, proclamato dal sindacalismo di base, a cui i lavoratori del fisco aderiscono convintamente.