USB denuncia il comportamento opaco del fornitore di servizi nei magazzini europei di Ikea a Piacenza dove, a seguito del riscontro di un focolaio di Covid, decine di lavoratori vengono o fatti lavorare o messi in quarantena nella più totale e contraddittoria confusione.
Gli ordini di servizio vengono impartiti telefonicamente senza alcun riscontro, persone risultate negative ai tamponi vengono lasciate a casa in quarantena, altre nemmeno sottoposte al test continuano a lavorare, mentre ad altre ancora, che dichiarano di aver chiesto chiarimenti all'ASL, è stato risposto dall'ente stesso di non essere a conoscenza di segnalazioni di contatto al loro riguardo.
Per fare luce su tale situazione USB di è rivolta agli enti competenti ed ha intimato alla coop San Martino, fornitrice di servizi in IKEA, di pagare al 100% il periodo di forzata assenza dei lavoratori (di tale increscioso comportamento si è occupata anche la parlamentare piacentina Murelli con un'interpellanza).
USB censura il fatto che l'appaltatore sfrutti fino all'osso i dipendenti e quando questi, per garantire un servizio efficiente, si espongono al rischio di contagio si ritrovano uno stipendio decurtato che arriva sì e no ai 500€ mensili.
L'O.S. ha pure richiesto che venga effettuata una verifica circa il riconoscimento della condizione di infortunio sul lavoro per tutti coloro che vengono sottoposti a quarantena.
USB segnala infine come tale situazione sia anche il frutto di un comportamento cinico della San Martino che nei giorni scorsi ha sostituito i lavoratori in sciopero al DC1 con altri fatti entrare nel magazzino alla chetichella senza il rispetto dei protocolli anticovid come comunicato all'ITL di Piacenza.
USB Lavoro Privato - settore Logistica
Piacenza 21-6-21