Lavoratori,
si è svolta la annuale contrattazione per la programmazione didattica. Come organizzazione siamo sempre stati favorevoli allo sviluppo delle competenze e capacità dei lavoratori di rispondere alle sempre più aumentate esigenze di competenze che devono acquisire per poter rispondere ad uno scenario tecnologico e con complessità sempre maggiori, ed anche per aumentare lo standard di sicurezza per i lavoratori vigilfuoco stessi.
A questo aumentato stato di preparazione dovrebbe anche corrispondere, secondo noi, una retribuzione adeguata e proporzionale, una tutela legale, una eccellente copertura assicurativa infortunistica. Ed invece di tutto questo non si parla mai, non si contrattano stipendi tra i più bassi del pubblico impiego e fermi da 5 anni, nessuna tutela legale per i capi partenza ed autisti, senza nemmeno una polizza assicurativa sugli infortuni obbligatoria dopo il fallimento gestionale e consociativo della ONA e delle fantastiche (per loro) polizze assicurative.
Critiche espresse da noi sulla classica litania dell’importanza che ricopre la formazione, peccato poi che nei fatti istruttori professionale e discenti a fare i corsi hanno solo svantaggi economici, perdite non compensate nemmeno dalle elemosine elargite con il FUA o dalle ore straordinarie imputate ai corsi. Chiediamo quindi rispetto per i lavoratori che, istruttori o discenti, con il loro lavoro e sacrificio fanno restare in piedi una baracca chiamata formazione che altrimenti l’amministrazione farebbe cadere.
Nel merito, la programmazione didattica proposta dalla Direzione Toscana è nel complesso da ritenere buona, con diverse criticità che abbiamo prontamente espresso nel tavolo contrattuale. La prima più evidente è relativa ad una totale dimenticanza di programmazione didattica per il personale amministrativo della Direzione stessa. Dimenticanza grave dato che l’accentramento dei centri di spesa e la sovraordinazione delle Direzioni Regionali rispetto ai Comandi (DPR159/2012) voluta dal Dipartimento, determina uno spostamento di competenze e carichi di lavoro proprio alle Direzioni. La nostra rivendicazione è stata accolta dal Direttore, aspettiamo per vedere i fatti che seguono le parole.
Per il personale amministrativo di tutti i comandi abbiamo chiesto che vengano programmati ed effettuati almeno i corsi standard dei quali esiste già un pacchetto didattico approvato visto che questi lavoratori sono stati negli anni passati scarsamente formati dall’amministrazione, e che alcuni comandi toscani non hanno nemmeno previsto un corso di formazione. Abbiamo sollecitato il direttore a cercare una soluzione per fornire equipaggiamento e divise per il personale amministrativo quando viene impiegato nelle emergenze che sempre più spesso accadono, non è possibile che ad oggi l’amministrazione non abbia trovato una soluzione dignitosa per le lavoratrici e lavoratori SATI.
Chiesti chiarimenti sulla volontà della Direzione Toscana per i corsi per istruttori previsti nella programmazione, dato che la DCF non ha mai concesso che gli istruttori si formassero fuori dalla struttura centrale, da sempre oggetto di critiche di USB dato che i criteri di scelta non sono per meriti o qualifiche ma per “tessere” amiche del “” centrale di turno (basta girarsi e guardarsi intorno…!).
Nel merito dei corsi previsti dalla programmazione abbiamo chiesto maggior impegno per i corsi attinenti il rischio idro-geologico che sempre più frequentemente fa mobilitare la Colonna Mobile Regionale, in modo tale da avere maggior numero di persone qualificate per lo scenario. Contestiamo il corso Patenti Nautiche 2° livello che non può essere appannaggio solo ed esclusivamente di operatori SA così come scritto dalla direzione, ma aperto e conforme alla Circolare 8/2006. Abbiamo anche chiesto una verifica in ambito regionale della formazione di base dato che viene spesso dimenticata. Per rendere quanto più accessibile e democratica la partecipazione alla formazione sia in ambito provinciale che regionale abbiamo proposto al direttore di scrivere una regolamentazione da applicare per rendere trasparenti i criteri di accesso alla formazione. Abbiamo anche inviato in merito una proposta con una argomentata documentazione e con il dettaglio dei singoli corsi con i criteri che riteniamo quanto più aperti possibile, che escano dalla logica clientelare e basata sulla “anzianità” che crea super-eroi super formati e “giovani” al palo.
Su tutti i nostri interventi pertinenti il direttore si è dimostrato aperto e ha promesso che si adopererà in tal senso, staremo a vedere.