Sei anni a Formigoni, poco più di nove a Daccò e poco meno a Simone, mentre per l’ex Direttore Amministrativo della Maugeri, Costantino Passerino, “soltanto” sette, per l’ex Presidente Umberto Maugeri solo cinque, risultato del patteggiamento avvenuto nel 2015. Valore complessivo della confisca tra i 55 e i 60 milioni di euro
Mentre il Governo, stanzia migliaia di miliardi di euro pubblici, per salvare “una” banca, niente fece e niente fa per salvare la Sanità, nè pubblica nè privata (o presunta tale).
Il Celeste non parla di corruzione a fronte di rimborsi pilotati verso la Maugeri per mezzo della cosiddetta “Legge Daccò”, ma di meri atti di cortesia:
Il prezzo che la collettività paga e pagherà per questi “atti di cortesia” è altissimo.
La tanto decantata “Eccellenza sanitaria” alla Maugeri - come in tanti altri poli della sanità privata convenzionata - regge solo grazie ai lavoratori che non hanno bisogno di farsi dire da nessuno cosa devono fare la mattina dopo essere arrivati sul loro posto di lavoro, nonostante la giravolta societaria (da fondazione a spa), la pesantissima ristrutturazione finanziaria che poggia le sue fondamenta su altrettanto pesantissimi tagli salariali e sempre più difficoltà nell’operare quotidiano.
I cittadini ringraziano.
Ma noi non dimentichiamo, no, non dimentichiamo il “contratto” stipulato tra Regione Lombardia e Maugeri, quello che abbonava momentaneamente una cifra che potrebbe arrivare anche a 230 milioni di euro calcolati sulla base di quei finanziamenti “addomesticati” arrivati grazie alla legge Daccò.
E ora? Quando e se si dovesse arrivare a condanne definitive, questi 230 milioni, chi li restituisce alla collettività rappresentata da Regione Lombardia che ha il dovere di reclamarli?
Non è arrivato il momento di “socializzare” la Sanità Privata a cominciare proprio dalla Maugeri che di fatto, per quantità di soldi pubblici impegnati, appartiene già ai cittadini?