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Agenzie Fiscali Dogane Monopoli news da sedi locali Friuli V.Giulia

Friuli Venezia Giulia - ADM, L’ennesima riorganizzazione partorita… peccato la pazienza sia finita!!!

Trieste,

Con la determinazione del Direttore dell’Agenzia n. 155370/RU del 25 maggio 2020, nel nome di una necessità (?) di razionalizzazione delle “articolazioni dirigenziali a diretto riporto (??) dei Direttori delle Direzioni Territoriali, al fine di garantire una maggiore efficacia, efficienza e rapidità dell’azione amministrativa della stessa Direzioni (???) nel perseguimento dei compiti ad esse assegnati”, sono stati soppressi gli esistenti uffici – già a loro volta recentemente riorganizzati - delle Direzioni Regionali / Interregionali, con la istituzione a data da destinarsi degli Uffici di Staff, di Linea ed Antifrode e Controlli. Tale ennesima riorganizzazione delle riorganizzazioni – delle quali qualunque collega stenta ormai ad individuare sia il numero di quelle avviate sia di quelle portate a termine – si pone nel solco di una strategia gestionale che, con ogni evidenza, rivela scarsa conoscenza delle specificità territoriali degli uffici dell’Agenzia e delle realtà locali, e men che mai contempla alcuna valutazione delle ricadute negative su tutto il personale interessato in termini di stabilità e serenità, che sarebbero quantomai necessarie ed opportune nella attuale situazione. D’altronde la cosiddetta “informativa” del 18 maggio resa sul tema alle OO.SS. nazionali si è rivelata piuttosto una mera informazione dato che, come peraltro già evidenziato da USB, una informativa dovrebbe quantomeno illustrare alle rappresentanze sindacali il disegno complessivo e le finalità che si vogliono perseguire con una modifica organizzativa, nonché richiederebbe di essere chiara anche e soprattutto per i lavoratori che la dovranno attuare. Tutto ciò, ad oggi, non pervenuto. Alla sopra richiamata stabilità e serenità di lavoratrici e lavoratori contribuisce senz’altro quanto previsto dall’art. 7 della determina in argomento la quale stabilisce che “La sede principale degli Uffici di nuova istituzione coinciderà con quella della sovraordinata(…)”.

Emerge -o meglio, viene finalmente esplicitato- questo chiaro concetto, la sovraordinazione… che lascia conseguentemente sottintendere l’esistenza del contrapposto concetto della subordinazione (se non della sottoposizione…). Ora, premesso che nella riorganizzazione dell’Agenzia (allora delle Dogane) risalente al 2010 si era “convenuto” che nel caso delle Direzioni Interregionali le due sedi individuate avessero pari dignità mediante una distribuzione soppesata - per così dire… – delle relative posizioni dirigenziali, con il tempo e nei fatti si è però sempre più manifestata una certa qual preponderanza di una sede rispetto all’altra (chi si ricorda, tanto per dirne una, la creativa definizione di “Distretto prevalente”???). E man mano il creativo si è fatto avanti… Va infatti altresì ricordato quanto inizialmente partorito – e poi subitaneamente abortito – nella riorganizzazione anno domini 2018 quando si era proposto di istituire – tanto per cambiare? – una a dir poco cervellotica “Direzione regionale Veneto con competenza sul territorio delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, con sedi a Venezia e Trieste». Ma evidentemente ancora non bastava…

Ebbene, molto probabilmente di questo modo di operare – ma soprattutto di pensare – si sono ben ricordate molte colleghe e colleghi della sede della Direzione Interregionale Veneto e FVG di Trieste, che hanno rappresentato alle locali RSU ed OO.SS. un vivissimo quanto giustificato malessere rispetto ad una ennesima decisione avvertita come tanto unilaterale quanto penalizzante, calata dall’alto e che è apparsa – ed appare - sinceramente mortificante, non rispettosa delle indubitabili professionalità e competenze acquisite nel tempo ma anche assai poco congruente con un assetto razionale di compiti e responsabilità. Non è dato infatti ravvisare la logica per cui, ad esempio, il contenzioso del lavoro debba essere distaccato dalla istituenda sezione legale e contenzioso per confluire nell’ufficio di staff; parimenti, l’accorpamento sotto un unico dirigente (concepito unicamente dai vertici dell’Agenzia come frutto di un rapporto numerico) di uffici aventi differenti competenze – oltre a creare uffici di consistenza di personale superiore a parecchi uffici delle dogane - potrebbe assai probabilmente configurare dei seri vizi di opportunità, se non incompatibilità e/o conflitti di interesse, nonché difetti di congruità con la normativa anticorruzione. Ma soprattutto, perché avviare un tale processo in assenza di un Comitato di Gestione dell’Agenzia e in un periodo in cui il personale è stato – ed è tuttora – duramente messo alla prova sia dalle restrizioni imposte dalla attuale situazione emergenziale sia dalle nuove obbligate modalità di lavoro, che agile fino ad oggi si è dimostrato ben poco?

Siamo alla vigilia di cambiamenti epocali negli stili di vita di tutta la popolazione – non ultime le implicazioni lavorative – e reputiamo che la preoccupazione di una dirigenza dovrebbe piuttosto essere quella di guidare i venturi mutamenti nel rispetto innanzitutto della generosità e dell’efficienza dimostrata dalla stragrande maggioranza di colleghe e colleghi senza cui lo smartworking (o meglio, home-working) non sarebbe stato reso possibile nei tempi imposti dall’emergenza pandemica e di cui è possibile constatare i positivi risultati conseguiti, oggetto di ringraziamenti e riconoscimenti da parte dei vertici territoriali dell’Agenzia.

Lavoratrici e lavoratori legittimamente si chiedono: perché prima si fa e poi si disfa (e, in certi casi, si può dire che si sia disfatto ancor prima di fare)? A chi giova tutto questo affastellarsi di modifiche di loghi e diciture – con annesse retromarce - mutamenti di organizzazione di uffici nelle direzioni più disparate, questo continuo stillicidio di presunte innovazioni, che di nuovo non hanno assolutamente nulla, se non la produzione di acronimi e neologismi degni sicuramente di miglior causa? Quel che è certo è che non giova a noi lavoratrici e lavoratori. E’ giunta l’ora di dire basta! Siamo veramente stufi degli esperimenti condotti sulla nostra pelle!! Pretendiamo il rispetto che ci compete!!!