L’Ambasciatore Giampiero Massolo ha convocato in data odierna le sigle sindacali per informarle sui tagli e gli effetti sulle persone in carne ed ossa, che questa Amministrazione è in procinto di mettere in atto.
Le ultime manovre finanziarie del Governo hanno previsto 10 miliardi di tagli alle Pubbliche Amministrazioni.
Per il MAE questo significa una riduzione di oltre 200 milioni per le spese di funzionamento a partire dall’esercizio finanziario 2012.
Al momento il bilancio di questo Dicastero è di circa 1 miliardo e 900 mila Euro, stanziamento che si era già assottigliato nel tempo per effetto delle precedenti manovre economiche. L’Amministrazione, al completo per l’importante occasione, ha dettagliato alle OO.SS. le scelte specifiche che entro breve tempo saranno messe in pratica per ridurre i diversi capitoli di bilancio del MAE. Fatti salvi i capitoli (55% del totale delle risorse disponibili) che comprendono le spese fisse: stipendi metropolitani, utenze e contributi obbligatori (impegni istituzionali), i capitoli di bilancio che saranno decurtati sono quelli riferiti alle Spese ordinarie, ai Contributi non obbligatori e all’ISE.
Spese ordinarie: riduzione di 78.000.000 di Euro;
Contributi non obbligatori: riduzione di 72.000.000 di Euro;
ISE: riduzione di c.a. 40.000.000 di Euro limitato all’anno 2012.
Per il risparmio previsto sull’ISE si effettuerà una riduzione del 5% del valore dell’indennità per il personale delle aree professionali e del 10% per i capi missione.
Ulteriori tagli di 10.000.000 di Euro saranno il risultato di varie economie derivanti da voci di spesa che riguardano la gestione dei trasferimenti e delle attività all’estero, del Fondo per la rappresentanza, ecc...
La ciliegina sulla torta è rappresentata dal congelamento di 100 posti funzione sulle sedi estere per il 2012 corrispondente ad una possibile riduzione di c.a. il 10% del totale dei posti.
L’USB da tempo sta denunciando la “fine dei giochi” nel nostro Ministero. Non crediamo, così come abbiamo sempre sostenuto, che questa sia l’ultima manovra economica che tagli le spese pubbliche nel nostro paese.
Crediamo che, se correttamente letti, gli indicatori economici non possono sostenere le visioni ottimistiche del Governo e dell’Amministrazione del MAE, che pensa per il 2013 ad un ritorno alla normalità (considerato che al momento i tagli previsti per il 2013 sono di 72 milioni e nel 2014 di 93 milioni).
Questo governo e le sue articolazioni amministrative hanno sostenuto per tutto il corso della legislatura che l’Italia non aveva problemi di tenuta economica in rapporto con gli altri paesi europei per poi scoprire all’improvviso di “ballare su Titanic”.
Ed ecco l’iceberg, la lettera (che si può leggere in versione integrale in coda al presente comunicato) della BCE, a firma di Mario Draghi e Jean-Claude Trichet, con la quale si impone al nostro paese l’attuazione di tagli draconiani e di anticipare nel tempo le misure che furbescamente erano state dilazionate alla prossima legislatura.
Questa lettera, oltre ad intaccare diritti e retribuzioni dei lavoratori e dei cittadini, sancisce anche la fine della “sovranità nazionale” italiana in nome della tenuta delle banche e del mercato finanziario dell’Unione Europea.
Per questi motivi la nostra organizzazione sindacale invita tutti i lavoratori a partecipare alla manifestazione nazionale del 15 ottobre 2011, partenza alle ore 14 da Piazza della Repubblica, che si terrà a Roma nell’ambito delle mobilitazioni internazionali contro le politiche di tutti i governi occidentali che guardano solo allo strapotere finanziario e non vedono i bisogni delle persone che da questa crisi sono macellati.
La lettera ‘segreta’ della BCE
Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un'azione pressante da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell'area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell'euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovranae tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l'Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali. Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.
Nell'attuale situazione, riteniamo essenziali le seguenti misure:
1.Vediamo l'esigenza di misure significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l'aumento della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l'efficienza del mercato del lavoro.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C'è anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L'accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali ele associazioni industriali si muove in questa direzione. c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insiemedi politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.
2.Il Governo ha l'esigenza di assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L'obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell'1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l'età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit chespecifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l'assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delleautorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo. Vista la gravità dell'attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio.
3. Incoraggiamoinoltre il Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione dell'amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l'efficienza amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l'uso di indicatori di performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell'istruzione). C'è l'esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
Confidiamo che il Governo assumerà le azioni appropriate.
Con la migliore considerazione,
Mario Draghi, Jean-Claude Trichet