La gestione “manageriale” del comando di Genova e del corpo nazionale di questi ultimi anni ha causato una serie di difficoltà operative nel soccorso; i pompieri Genovesi intervengono in tutte le condizioni dal mare ai monti con una varietà interventistica che richiederebbe una organizzazione perfetta.
Purtroppo la gestione politica di questi anni ha dimostrato un solo obiettivo: Risparmio.
Le alluvioni hanno mostrato la poca capacità organizzativa dell’amministrazione, che è stata colmata dalla base, dai lavoratori che con la loro esperienza e professionalità hanno dato il massimo, rischiando la loro vita, con un conseguente aumento degli infortuni.
Una amministrazione poco tecnica e tanto politica/manageriale, che a discapito dei lavoratori non fa altro che aumentare i carichi di lavoro quotidiani sempre più elevati .
Una mancanza di azioni preventive sul soccorso anche quando gli interventi sono programmati e/o richiesti dalla prefettura con un anticipo di almeno una settimana, sottraendo risorse al numero esiguo di
Pompieri presenti (1 ogni 14000 cittadini) poiché il risparmio è davanti ad ogni esigenza, anche quella di lasciare i mezzi fermi senza uomini e il cittadino senza servizio.
Una linea di comando debole senza autorevolezza imperterrita e pronta ad atti repressivi che richiamano azioni disciplinari, ma assente nell’affrontare le carenze strutturali e tecniche indispensabili per garantire alla cittadinanza un soccorso degno di un paese che si considera civile.
Una amministrazione che pensa di imporre la sua “autorità” su questioni dirimenti e di grande impatto sociale sulla pelle dei lavoratori considerati numeri e non una risorsa umana, che vede solo caselle da riempire, una amministrazione poca incline al confronto con la USB.
In un mondo perfetto questa amministrazione politica non occuperebbe posti di comando perché incapace di comprendere quale è il lavoro del pompiere, da dove nasce , come si articola, partendo dal grande lavoro degli amministrativi e concludendosi con gli operativi.
A questo punto di non ritorno la nostra Organizzazione Sindacale dice NO a questo tipo di gestione e chiediamo l’immediata rimozione della dirigenza locale per i motivi che esporremo nelle sedi politiche nazionali e regionali nonché dipartimentali con atti probanti, al fine di riportare serenità tra gli operatori che svolgono le attività di soccorso tecnico urgente alla popolazione a Genova oggi minacciato da un aumento dello stress.
Aderente
alla FSM