Come lavoratori GNV ci stiamo interrogando sul quale sia il vero obiettivo dei sindacati confederali in modo particolare della CGIL di rivolvere i problemi economici delle aziende o occuparsi dei lavoratori?
C’è lo stiamo domandando per il susseguirsi di questi episodi che ora proviamo a sintetizzare:
Luglio 2022 dopo una trattativa condotta da CGIL CISL UIL per il rinnovo del contratto integrativo scaduto, arrivati ad una fase di stallo, azienda e sindacati ci impongono un referendum truffa dove ai part-time stagionali viene chiesto di votare praticamente sotto ricatto: o votate quello che vuole l’azienda o non essere confermati.
A settembre 2023 ci sarebbero dovute essere le votazioni RLS aziendale. Un ruolo importantissimo per un lavoro come il nostro tanto che viene scelto dai lavoratori un rappresentante all'unanimità. Risultato? Le segreterie sindacali eleggono senza nessuna votazione, un anziano centralinista degli uffici GNV iscritto alla UIL, persona che non ha mai messo piede in banchina.
Ottobre 2023, a seguito di un incontro tra dirigenti GNV e lavoratori di banchina dove veniva descritta una fase di cambiamenti sul ruolo dei preposti e un relativo percorso di armonizzazione organizzativa ed economica degli stessi, seguendo le nuove regole della legge 81, compariva dal nulla un accordo stipulato tra azienda e sindacati, senza che nessun lavoratore ne fosse al corrente.
Novembre 2023, ormai mancano pochissimi giorni al primo blocco di sciopero di 48 ore organizzato con USB che sarà martedì 28 e mercoledì 29. Da parte dell’azienda? Silenzio totale. Dalle istituzioni? anche. Dalle autorità idem. Tra i lavoratori del terminal e il nostro sindacato l'attività invece è febbrile.
Anche in questa occasione all'oscuro di tutti i lavoratori in azienda è stato fatto un accordino con CGIL CISL UIL che prevede un aumento di 2,50€ sull’indennità trattoristi nel tentativo evidente di creare confusione o dividerci.
Forse non si è capito bene quale è la posta in gioco: dignità del lavoro, dell'uguaglianza, di una reale voglia di diritti, di salario, di certezze.
La condizione di milioni di lavoratori deve assolutamente migliorare, il precariato non dev’essere una possibilità.
Noi facciamo la nostra parte sapendo che sarà una lotta difficile, impari, lunga, piena di alti e bassi.
USB Lavoro Privato Porto di Genova