La discussione in corso sulla privatizzazione delle aziende partecipate non deve far dimenticare che i processi di .privatizzazione sono in corso ormai da anni nel solco delle politiche liberiste di esternalizzazione e svendita del patrimonio pubblico imposte dall’ europa e pienamente condivise dai governi di qualunque colore succedutisi in questi anni.
Queste politiche, i cui effetti deleteri i lavoratori delle partecipate e i cittadini genovesi utenti dei servizi sperimentano quotidianamente, sono state IN QUESTI ANNI DI FATTO CONDIVISE E FATTE DIGERIRE AI LAVORATORI DA CGIL CISL E UIL.
Lo stop temporaneo alla delibera di privatizzazione delle partecipate è stato imposto dalla reazione dei lavoratori e dalla intrinseca debolezza della giunta Doria e del suo partito di maggioranza, il PD.
In alcun modo è dovuto a CGIL CISL e UIL, che sono state costrette a muoversi (poco e malvolentieri) dalla reazione e dalla mobilitazione dei lavoratori.
Deve quindi essere chiaro a tutti che non c’è nessuna volontà da parte della giunta, del Pd e tantomeno di CGIL CISL e UIL di accantonare le privatizzazioni e imboccare una strada alternativa.
Il patto che CGIL CISL e UIL firmano (qui a Genova e non a caso sul palco della festa PD !!!) con un governo che annuncia trionfante una nuova massiccia ondata di privatizzazioni, è l’ennesima prova delle loro reali intenzioni e della loro credibilità.
Considerato che a breve deflagrerà in modo drammatico anche il problema di AMT, con la prospettiva della vendita sempre più concreta, sulla vicenda delle partecipate non sono più accettabili ambiguità o illusioni.
Deve essere respinta con forza qualsiasi ipotesi, che sicuramente DORIA CGIL CISL e UIL proporranno, di scambio tra privatizzazioni, rilancio dell’azienda e promessa della tutela dei livelli occupazionali che verrà disattesa alla prima inevitabile difficoltà di bilancio
Nessuna illusione o ambiguità è più ammissibile sulla giunta Doria. O si è contro le privatizzazioni o si è a favore. Vie di mezzo non esistono. Doria ha proposto di privatizzare AMT due mesi dopo essere stato eletto, rimangiandosi senza colpo ferire le sue promesse elettorali e ha minacciato di licenziare i lavoratori del Carlo Felice. A questo punto non vedere da che parte sta significa essere complici.
USB, insieme a tutte le forze che coerentemente si sono battute in questi giorni contro le privatizzazioni, contrasterà qualunque ipotesi di accordo che permetta la svendita o la dismissione seppur parziale anche di una sola azienda.
Federazione reg.le USB Liguria