Primi risultati dall’incontro di oggi a Palazzo Chigi sulla vertenza Gesip, la società pubblica che svolge per conto del Comune di Palermo servizi cimiteriali, verde pubblico, assistenza ai disabili, custodia di scuole e palazzi comunali e del canile municipale, i cui oltre 1.800 dipendenti sono collocati in astensione non retribuita e quindi senza stipendio.
Mentre il partecipato presidio dei lavoratori siciliani, giunti numerosi in piazza di Monte Citorio, vedeva anche momenti di tensione con le forze dell’ordine, il tavolo di crisi a Palazzo Chigi ha infine stabilito lo sblocco della seconda tranche di 5 milioni di Euro già stanziati, a condizione che venga firmato un accordo fra l’assessorato all’Economia della regione Sicilia e la Ragioneria dello Stato, che permetta di accreditare la somma direttamente al Comune di Palermo.
Il tavolo di crisi ha inoltre deciso di affrontare in successivi incontri tutte le vertenze aperte nelle partecipate del Comune di Palermo (GESIP, AMIA, AMAP, AMAT), prevedendo la costituzione di una società consortile, che dovrebbe riassumere in sé la gestione di tutte le società. Il pacchetto azionario sarebbe così composto: il 51% al Comune di Palermo, il 49% distribuito fra le stesse società che andrebbero a comporre la società consortile.
L’USB, che ha già espresso la sua netta contrarietà alla privatizzazione delle partecipate palermitane, atteso che si è riusciti a rompere la precedente chiusura da parte del governo, dimostrata anche dalla sospensione dei lavoratori GESIP avvenuta nove giorni fa, vigilerà sull’attuazione degli impegni assunti nel tavolo odierno.
L’USB rivendica inoltre che vengano salvaguardati anche i 300 lavoratori dell’AMIA, la partecipata che si occupa dell’igiene ambientale e della manutenzione delle strade a Palermo, per i quali sono state aperte le procedure di licenziamento.
L’USB ritiene dunque necessario proseguire la mobilitazione, affinché tutti i lavoratori vengano salvaguardati ed i servizi mantenuti in mano pubblica. Pertanto mantiene l’occupazione in corso alla Cattedrale di Palermo, dove alcuni lavoratori sono anche in sciopero della fame, ed indice per domani, 12 settembre, un presidio presso l’assessorato all’Economia della Regione Sicilia, in via Notabartolo a Palermo, a partire dalle ore 9.00.
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