La sortita dei due leader del governo italiano a sostegno dei gilè gialli francesi è grottesca. Chi si dice al fianco di chi, da novembre del 2018, invade le piazze e manifesta la propria collera contro l’establishment francese, sta attuando né più né meno le stesse politiche di Macron anche se mascherate da “cambiamento”.
La necessità di trovare una sponda d’oltralpe per le prossime elezioni europee fa fare piroette politiche inusitate a chi ha appena varato un decreto sicurezza che oltre ad attaccare i migranti, inasprisce le pene per chi, lottando, improvvisa blocchi stradali, occupazioni di case e di aziende, cioè esattamente quanto stanno mettendo in campo le masse popolari francesi giunte al loro VIII atto di ribellione.
Unione Sindacale di Base