Dopo la manifestazione a Padova dello scorso 16 maggio, anche i lavoratori della Cassazione hanno risposto con determinazione e rinnovato protagonismo agli ultimi attacchi contro i pubblici dipendenti nel sit-in e nell’assemblea che si sono tenuti ieri in piazza Cavour a Roma.
"Mai più saremo capri espiatori ", hanno ribadito i lavoratori nell’assemblea, sottolineando che respingeranno con forza tutte le campagne denigratorie mirate a confondere l’opinione pubblica sulle reali responsabilità del degrado della Giustizia, e a distrarla dai tantissimi problemi che affliggono le famiglie italiane.
“Da anni abbiamo lanciato il grido di allarme sulle cause che stanno portando al lento dissolvimento del servizio - ha dichiarato Pina Todisco, della Direzione Nazionale RdB-CUB P.I.. – ormai è chiaro che se la Giustizia non funziona è perché non la si vuol far funzionare”.
“Per cominciare basterebbe evitare quell’eccesso di garantismo che serve soprattutto ai ricchi e potenti, anche se qualche volta, e per puro caso, ne beneficiano anche i poveri disgraziati”, ha aggiunto Todisco. “Occorre tuttavia una riforma dell'intera macchina Giustizia, che va realizzata anche ascoltando le osservazioni di chi vi opera e che ne permette il funzionamento”, ha concluso l’esponente RdB-CUB.
Prossima tappa della mobilitazione dei lavoratori giudiziari per rivendicare dignità, diritti e salario sarà martedì 27 maggio, con il sit-in indetto dalle RdB-CUB davanti al Parlamento, dalle ore 9.30 alle 13.30.
Aderente
alla FSM