Buonissima l’adesione allo sciopero di 8 ore di ieri 20 aprile proclamato dall’USB lavoro privato a sostegno di una difficile vertenza che vede la società opporsi alla nostra richiesta di discutere dei tanti problemi che, per la manifesta incapacità del manager e di chi ritiene di essere il depositario della rappresentanza, non trova soluzione.
Una gestione, quella attuale, che sta aggravando la già complessa situazione in cui è precipitata l’azienda per responsabilità delle disastrose gestioni politiche e amministrative degli ultimi anni del tanto decantato “modello Reggio” e di chi ha sostenuto le scellerate scelte di ieri per ragioni di comodo e/o per connivenza, nonostante avessero il compito di controllarne la gestione, preferendo la scorciatoia della concertazione e delle clientele.
Le conseguenze sono palesemente visibili, una concertazione e una connivenza che ha danneggiato la condizione lavorativa e salariale dei dipendenti ai quali, oggi, è richiesto di pagarne il prezzo senza averne nessuna responsabilità.
Ma il “modello Reggio” per l’ATAM sembra continuare poiché l’azionista unico, il sindaco Falcomatà, continua a discutere e a concertare con chi ha contribuito al disastro aziendale eludendo, volutamente, il confronto con l’USB, sostenendo la posizione dell’amministratore unico prof. Gatto a non voler dare la giusta rappresentanza al 15% dei lavoratori e delle lavoratrici nostri patrocinati, a non corrispondere gli stipendi arretrati e non applicare correttamente le norme contrattuali e di legge ai dipendenti.
Una lunghissima serie d’inadempienze tra le quali emerge la clamorosa inabilità di interpretare i vincoli imposti dai Contratti di solidarietà di Tipo A oggetto di osservazione da parte del Ministero del Lavoro a seguito un nostro esposto.
E meno male che l’ATAM S.p.a. si avvale di un consulente profumatamente pagato!!
Un consulente, ovviamente scelto dal prof. Gatto, che cura anche le relazioni industriali, che determina, di fatto, anche con quale rappresentanza aziendale si può negoziare, che percepisce un lauto compenso per “consigliare” come penalizzare i lavoratori pur essendo in palese conflitto d’interessi (sembrerebbe che egli abbia un contratto di collaborazione con un’organizzazione sindacale confederale e precisamente la CISL).
Allo sciopero, che ha visto l’adesione di oltre il 50% del personale di guida, 53 turni sono rimasti soppressi e/o limitati sui 105 previsti dal programma di esercizio, con buona adesione anche negli uffici e nelle attività connesse, hanno aderito anche tanti non iscritti all’USB, il che dimostra come la nostra iniziativa sindacale è condivisa non solo dai nostri patrocinati, ma anche da tanti altri lavoratori e lavoratrici che ammettono quando sia necessario il cambio di direzione nel metodo e nei contenuti delle attuali relazioni industriali.
Aspettiamo che il sindaco Falcomatà si faccia garante della democrazia anche nella sua azienda e che non la professi solo dai pulpiti e/o negli incontri ai quali ha partecipato prima di essere eletto convocando un tavolo negoziale dove si affrontino le varie questioni aperte.