I lavoratori del trasporto pubblico locale stanno vivendo una fase difficilissima che alla crisi generale, somma anni ed anni di incuria e mala gestione.
Privatizzazioni selvagge e fallimentari, tagli al servizio ed ai livelli occupazionali, revoca del salario di secondo livello, pesanti penalizzazioni contrattuali e al diritto dell'esercizio di sciopero sono l'unica risposta che governo, associazioni datoriali e aziende hanno saputo dare ad un settore che rappresenta la parte vitale della mobilità territoriale nel paese.
Nella completa assenza di un piano nazionale sul settore si conferma la logica dello smantellamento di un servizio pubblico essenziale negando reali opportunità al Paese che potrebbe ritrovare sviluppo nella riconversione delle grandi industrie affinché producano veicoli a basso impatto ambientale e di consumo.
Una scelta che se accompagnata da una nuova logica di modello e sviluppo delle città che sappia mettere al centro il trasporto pubblico di massa con progetti partecipati e condivisi dai cittadini, corridoi della mobilità, metropolitane leggere e un maggior utilizzo del trasporto su ferro, vedrebbe rilanciare il trasporto pubblico e ridurre il traffico nelle grandi città , sviluppare occupazione, rilanciare l'economia, ridurre l'inquinamento e consumare meno petrolio.
Una diversa cultura, quindi, di diritto alla mobilità del paese che coinvolga i bisogni e i diritti dei lavoratori con quelli dei cittadini utenti che garantisca:
il mantenimento ed il rilancio del carattere pubblico delle società;
la compatibilità sociale e ambientale come servizio essenziale al Paese;
la sicurezza dei mezzi per chi viaggia e chi lavora;
l'efficienza e l'intermodalità per offrire nuove opportunità agli utenti;
buona e sana occupazione per i lavoratori.
La “politica” sembra andare da tutt'altra direzione, impegnata nella pratica dello smembramento e spartizione del paese dalla sanità alla scuola, dalla grande industria come il caso ILVA alle grandi società di trasporto come Alitalia/CAI e Ferrovie dello Stato fino ad arrivare alla demolizione della Telecom; lo fa scontrandosi duramente con le mobilitazioni dei lavoratori che si organizzano a difesa del lavoro e della qualità della vita.
Mettiamo in comune queste lotte e i bisogni che rappresentano!
18 ottobre 2013
PARTECIPIAMO ALLO SCIOPERO
GENERALE DI ORE 24
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
ROMA
piazza della Repubblica ORE 10,00