Pur partendo dal triste presupposto che all'Acquedotto del Fiora il confronto sindacale è sempre stato ridotto ai minimi termini, troviamo che in questo momento, la balzana idea di congelare l'attività sindacale, sia assolutamente pericolosa e fuori da ogni logica di salvaguardia e tutela dei lavoratori.
Negli ultimi anni le condizioni di lavoro sono nettamente peggiorate ed i problemi si sono accavallati ovvero:
la produttività richiesta è via via aumentata;
il personale andato in pensione(o per disperazione rientrato nelle Amministrazioni Comunali) non è mai stato completamente rimpiazzato;
al personale neoassunto al minimo livello, viene richiesta ogni giorno una assunzione di responsabilità non prevista dal contratto né tanto meno retribuita;
la progressione di carriera è ferma, per i comuni mortali, da sempre; il regolamento della reperibilità non è mai stato approvato né condiviso con le assemblee del personale, mentre i tecnici impegnati sul territorio, in orario di pronta disponibilità, sono sempre meno ed i rischi sempre di più; l’azienda ha provveduto, come se non bastasse, a gratificare con un premio di 500 euro alcuni dipendenti, senza alcun progetto o obiettivo, creando così il sospetto che questi fortunati, oltre ad essere sicuramente meritevoli e produttivi, siano anche adeguatamente sponsorizzati.
Tutto ciò senza che i lavoratori potessero dire alcunché in quanto i loro rappresentanti non sono graditi in trattativa con l’azienda. Accettare il cosiddetto “congelamento” equivarrebbe a tenere ancora ferma la voce dei lavoratori, in un momento particolarmente delicato.
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