La spending review cala sulla ricerca in maniera pesante. Mentre la legge di stabilita' prepara altri tagli agli enti di ricerca ed un mega regalo fiscale alla ricerca privata
che non esiste, il taglio delle piante organiche e la soppressione
dell'inran (nutrizione) predispongono un presente di licenziamenti per
centinaia di precari ed un'agonia infinita per quelli che resisteranno.
La politica di cancellazione delle funzioni pubbliche quindi si abbatte
anche sulla ricerca in maniera pesante. I tagli presentati ieri dal Ministro
Patroni Griffi rappresentano un risparmio di 442 milioni che equivale ad un
disinvestimento nel settore pubblico compresa il settore della ricerca. Ci
auguriamo che anche chi vedeva nell'accordo del 3 maggio un'opportunità
si sia reso conto che quella firma è ha rappresentato una sorta di
condivisione di quanto sta avvenendo in questi giorni compresa la
demolizione del settore degli EPR.
Non sappiamo ancora se le eccedenze previste in alcuni enti diventeranno
esuberi, quello che invece ci appare sicuro è che la condizione dei
lavoratori precari, in particolare all'INRAN e all'INGV, risulta ora
particolarmente pesante. La richiesta di un tavolo che affronti la questione
delle proroghe seppure urgente, non è la soluzione. A parte il rischio che
quel tavolo serva ad applicare la Fornero nella PA, l'esigenza di arrivare
ad una proroga dei contratti a TD in scadenza pena la perdita di funzioni
fondamentali mette in evidenza l'assurdità dei tagli alle dotazioni
organiche, USB intende esaltare questa contraddizione per portare su quel
tavolo la rivendicazione del diritto dei precari alla stabilizzazione.
Usb nei prossimi giorni continuerà con le mobilitazione contro il governo
dei professori che, con la complicità di tutto l’arco parlamentare della maggioranza,
sta scientificamente smantellando il settore pubblico, quel che resta del
welfare e il sistema degli enti pubblici di ricerca.
Lo diciamo da tempo, lo abbiamo ribadito in piazza il 27 ottobre, solo
un'opposizione radicale alle politiche dell'UE, al Governo Monti e a chi ne
erediterà il mandato, può dare risposte e futuro ai lavoratori, alla
ricerca pubblica e alle migliaia di precari sopravvissuti alle norme
Tremonti-Brunetta e ora vicini al licenziamento con quelle Monti!