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Piemonte Trasporto pubblico

GTT SCIOPERO DI 4 ORE LUNEDI' 5 DICEMBRE 2011 CON PRRSIDIO SOTTO IL COMUNE DI TORINO DALLE ORE 15,00 ALLE ORE 19.00

Torino,

A TUTTI I LAVORATORI GTT:

LO SAPEVATE CHE ….. ?

 

 

 

Tutti i lavoratori GTT devono sapere:

 

 

·         che la Giunta del Comune di Torino su proposta del sindaco Fassino, del vicesindaco Dealessandri e dell’assessore al bilancio Passoni ha approvato la delibera votata in Consiglio Comunale con la quale si intende vendere a gestori privati dal 40% al 49% delle azioni delle aziende GTT, AMIAT, TRM;

 

·         che il valore delle azioni da mettere in vendita delle tre aziende è stato quantificato da società advisor in circa 220 milioni di euro e che la sola valutazione è già costata alle casse comunali ben 145 mila euro;

 

·         che per accelerare la vendita delle azioni ai privati, ammesso che si trovino acquirenti disposti a comprare a quel prezzo, la delibera prevede la vendita preliminare delle stesse azioni alla Holding FCT (finanziaria del Comune) la quale dovrà farsi dare un “prestito ponte”, definito al punto 10 della delibera “idoneo finanziamento”, di 220 milioni di euro nella speranza di incassarli nel caso si riuscisse a vendere le azioni;

 

·         che tale “idoneo finanziamento” di fatto costituisce un debito che andrà a sommarsi alla iperbolica cifra di 3 miliardi e 300 milioni di euro di debito gravante attualmente sulle casse del Comune di Torino e che, quindi, la vendita delle azioni giustificata dalla necessità di “fare cassa” inizia comunque con un ulteriore indebitamento cittadino;

 

·         che questo incremento del debito dovrà comunque essere rimborsato alle banche con gli interessi e verrà fatto pagare a tutti i cittadini di Torino con l’aumento futuro dell’addizionale IRPEF;

 

·         che la delibera del Comune di Torino prevede lo scorporo della finanziaria Holding FCT in tre distinte società prefigurando più consigli di amministrazione sulle cui poltrone riciclare i politici trombati di turno da stipendiare con retribuzioni stellari gravanti sempre sulle tasche e tasse dei cittadini torinesi;

 

·         che il Gruppo PD predica bene in Regione dove è all’opposizione, opponendosi alla esternalizzazione dei servizi GTT, che rappresentano la privatizzazione di pezzi di servizio ceduti a gestori privati, perché “ … è lesiva della unitarietà di gestione aziendale …” e perché comporta “ …. maggiori costi in capo all’azienda”; ma razzola male in Comune dove è in Giunta perché le esternalizzazioni-privatizzazioni anziché contrastarle ha fretta di realizzarle;

 

·         che la scelta di vendere a privati quote azionarie delle aziende erogatrici dei servizi sociali essenziali, come il trasporto pubblico e la raccolta e trattamento dei rifiuti urbani, rappresenta una vergognosa offesa al popolo italiano, di cui si decanta tanto la sovranità solo quando necessita il voto elettorale, che a maggioranza ha scelto con il referendum di giugno scorso la gestione pubblica delle aziende erogatrici di servizi pubblici, di tutte e non solo di quelle erogatrici dell’acqua;

 

·         che i partner finanziari (le banche) che dovrebbero concedere il “prestito ponte” hanno già detto di volere le garanzia di redditività dell'investimento e di volere conoscere prima il piano industriale delle aziende, mentre i partner industriali potenziali acquirenti pongono la condizione della sottrazione al Comune del controllo delle aziende.

 

Ciò significherà per i lavoratori GTT e AMIAT la cancellazione di diritti acquisiti, subire l’aumento dei carichi di lavoro e piani di esubero del personale; per i cittadini utenti significherà   peggioramento-riduzione dei servizi erogati ed un aumento delle tariffe. La conferma di questo scenario futuro è dato dall'attuale situazione a Genova dove il privato francese RATP DEV, subentrato a TRANSDEV, con solo il 41% delle azioni dell'azienda di trasporto cittadino AMT ha nominato l'amministratore delegato e redatto un nuovo piano industriale con taglio di personale, tagliato la rete dei servizi erogati, aumentato le tariffe e ricattato i lavoratori con l'argomento: senza tagli di personale stipendi a rischio.

 

 

CONTRO la delibera comunale sulla privatizzazione di GTT-AMIAT-TRM, che offende vergognosamente la sovranità e volontà del popolo italiano espressasi col referendum, USB ha organizzato un presidio sotto il Comune di Torino il 14 novembre scorso nel corso del quale ha rivolto un appello al Consiglio Comunale di Torino e una lettera aperta alla cittadinanza di Torino in cui denunciamo la gravità dell’operazione contenuta nella delibera sulla privatizzazione chiedendo di internalizzare tutti i servizi attualmente esternalizzati perché è solo questo il modo per contenere i costi gestionali e garantire contemporaneamente maggiore qualità dei servizi erogati e maggiori tutele per i lavoratori;

 

CONTRO la scelta ideologica del comune di Torino di affidare ai privati la gestione dei servizi pubblici essenziali, secondo la logica del libero mercato che finalizza ogni investimento prioritariamente alla realizzazione e massimizzazione del profitto a danno dei cittadini-utenti e dei lavoratori;

 

PER la vera difesa del bilancio comunale attraverso la internalizzazione dei servizi esternalizzati, con assorbimento dei lavoratori dipendenti dei gestori privati;

 

PER fare recedere l’Amministrazione Comunale di Torino dalla miope, illusoria e fallimentare logica di “fare cassa” che ha ispirato la delibera sulla privatizzazione di GTT-AMIAT-TRM;

 

PER la vera democrazia rispettosa della volontà popolare espressa con il referendum del 12 e 13 giugno scorso e a difesa di GTT-AMIAT-TRM come BENI COMUNI DI TORINO.

 

è stato indetto in GTT uno

 

SCIOPERO DI 4 ORE

lunedì 5 dicembre 2011

con presidio sotto il Comune di Torino dalle ore 15 alle ore 19

Modalità sciopero

Personale GTT: viaggiante urbano-suburbano, assistenza clientela, graduati, metropolitana dalle ore 15 alle ore 19; viaggiante extraurbano e ferrovia dalle ore 10,30 alle 14,30; tutto il resto del personale GTT le ultime 4 ore del turno di servizio.