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Viterbo PUBBLICO IMPIEGO

I CONSIGLIERI DEL RE!!!!!

Viterbo,

Con la riunione del 3/11/2011 è stata data attuazione alle nuove linee guida del Front

Office, ovvero per la quarta volta consecutiva nel termine di pochi mesi cambia il modello di gestione dell’utenza.

 

Abbiamo assistito ad un balletto indecoroso di sperimentazioni , voluto dall’Amm.ne Regionale, e rivelatosi sistematicamente deleterio sia per il pubblico che per i dipendenti, ora le ultime modifiche avviano la fase definitiva non meno dannosa delle precedenti :

- Lunedi mattina, mercoledì mattina e giovedì mattina/pomeriggio : aperti sportelli di tutti i servizi

- Martedì mattina/pomeriggio e venerdi mattina : aperti sportelli per consulenza su appuntamento;

- Sportello veloce : martedì e venerdi mattina.

 

La prima contraddizione emersa durante la riunione è stata l’ora di chiusura al pubblico della mattina riportata sugli opuscoli per l’utenza redatti dalla Direzione Regionale: sulla brochure risulta alle ore 12,00, mentre sulle guide per i cittadini e sul cartellone da appendere nell’atrio dell’ufficio alle ore 12,30.

Si tratta di un ulteriore segnale di confusione da parte dell’Amm.ne Regionale o di un maldestro tentativo di allungamento dell’orario di apertura al pubblico?

Il direttore della sede ha, comunque, garantito di chiudere lo sportello alle ore 12,00 come avvenuto fino ad ora e di provvedere a correggere gli “errori” sulla documentazione.

 

Da una prima lettura la riduzione dell’apertura degli sportelli tradizionali nei giorni del martedi’ e del venerdi’ potrebbe apparire come uno sgravio di lavoro per i dipendenti, probabilmente però l’utenza tradurrà gli accessi liberi in richieste di appuntamento e, di fatto, le cose non cambieranno se non in peggio.

Ma “la mela avvelenata” di questa ristrutturazione è l’apertura al pubblico del martedì pomeriggio ,che oggi viene propagandata come apertura su appuntamento in base alla disponibilità del dipendente, ma che getta le basi per instaurare il rientro pomeridiano obbligatorio per i lavoratori ovvero “l’ orario spezzato”.

E’ bene chiarire che USB ritiene positive tutte quelle modifica che vengano incontro alle esigenze dei cittadinanza purchè non sia il pretesto per ridurre ulteriormente le libertà e i diritti di noi lavoratori.

Non a caso, circa un anno fa, la Direzione Regionale ha cercato di rendere omogenei gli orari di servizio di tutta la Regione e ora, senza alcun preavviso, dispone l’apertura del secondo pomeriggio destinando un monte ore di straordinario (380 per la sede di) affinché questo progetto vada in porto, nella stessa maniera in cui il pescatore getta l’esca al pesce per farlo abboccare. Non occorre fare le cassandre per immaginare i prossimi passi, quando lo straordinario non sarà più sufficiente a garantire l’apertura: turnazione obbligatoria su 2 pomeriggi con uscita non prima delle 17,30, estensione della pausa pranzo obbligatoria, quindi allungamento della giornata lavorativa e conseguente riduzione del numero dei buoni pasto da attribuire settimanalmente.

 

Inoltre, tutte le problematiche evidenziate sino ad oggi restano irrisolte a partire dal rispetto della dignità personale e professionale dei dipendenti gettati come burattini a coprire le irrequiete volontà di una bizzarra Amministrazione Regionale che ogni 2 giorni cambia idea.

 

Molto caotica e confusa resta la modalità di ricevimento dei patronati e dei consulenti che, in teoria, dovrebbero essere ricevuti solo per consulenza su appuntamento ma in pratica potrebbero rivolgersi come i normali cittadini tutti i giorni agli sportelli, come precisato il direttore.

 

Anche lo sportello veloce, in base a come è stato strutturato, per essere efficiente richiede la competenza di ogni servizio dell’Istituto e, pertanto, personale altamente qualificato e, specificatamente formato .

Si pone, quindi, anche un problema di mansioni rispetto ai dipendenti che hanno il compito di assicurare il servizio e che sono tutti inquadrati nella fascia A (ausiliari), considerando che le differenze retributive sono tutt’altro che esigue.

 

Il dato sconcertante è che le OO.SS., che avrebbero il compito di raffigurare i problemi dei lavoratori, rivestono anche i panni di “Alte Posizioni di Responsabilità dell’Amm.ne e, quindi, al tavolo delle trattative si trasformano in Consiglieri del Re e fanno a gara per fornire il suggerimento più arguto o la manovra più conveniente per la Corte.

 

Ad onor del vero qualche malumore si è fatto sentire dalle sigle non schierate tradizionalmente con l’Amm.ne ma è doveroso sottolineare che al tavolo regionale tutte le OO.SS , tranne USB, hanno sottoscritto il presente accordo.