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I DELIRI DI RAMPINI

Roma,

(99/20)    ESERCITO DI LAZZARONI: IL DELIRIO DI FEDERICO RAMPINI SUI LAVORATORI PUBBLICI

Nella trasmissione di Rete 4 “Stasera Italia News” di lunedì 3 agosto è andato in onda un becero attacco ai lavoratori pubblici da parte di Federico Rampini, corrispondente estero per “la Repubblica”, naturalizzato statunitense.

Il giornalista ha definito i lavoratori del pubblico impiego “un esercito di lazzaroni”, perché a suo dire avrebbero approfittato dello smart working dovuto all’emergenza sanitaria per farsi un lungo periodo di ferie.

Rampini ha rotto gli argini e come un fiume in piena è arrivato a sostenere che i lavoratori pubblici non svolgono un lavoro intelligente, prendendo spunto dalla traduzione letterale di “smart working”, lavoro intelligente appunto. Queste le sue testuali parole - “...questi già non facevano un  lavoro intelligente prima, hanno lavorato ancora meno, ancora peggio, tanti di loro si sono fatti delle vere e proprie ferie a casa...” - Di fronte ad un simile delirio cosa rispondere?

I lavoratori pubblici della sanità durante il lockdown non erano forse considerati eroi ed osannati dalla stampa e dalla pubblica opinione, ed oggi? I lavoratori della scuola, costretti ad improvvisare un insegnamento a distanza, non hanno forse salvaguardato il diritto allo studio in condizioni proibitive? I lavoratori dell’INPS, così bistrattati in quella trasmissione, non hanno dovuto fronteggiare misure straordinarie di sostegno al reddito che non hanno precedenti, continuando al tempo stesso ad erogare le prestazioni ordinarie? Potremmo continuare.

Perché allora mortificare i lavoratori pubblici sostenendo che non svolgono un lavoro intelligente? Per la stessa ragione che spinse Brunetta, da ministro della pubblica amministrazione, ad emanare norme umilianti nei confronti dei lavoratori pubblici. La distruzione dello stato sociale passa anche attraverso il ridimensionamento dei diritti dei lavoratori del pubblico impiego e questo lo sa benissimo chi opera per cancellare il Welfare pubblico.

Noi siamo orgogliosi di lavorare nella pubblica amministrazione e, nello specifico, in un ente come l’INPS che è un pilastro della previdenza sociale pubblica e del sistema pubblico di protezione sociale. Non sappiamo quanto fruttino le ospitate in TV al  giornalista Rampini, che da quanto si apprende da Wikipedia non è riuscito neanche a laurearsi, ma gli consigliamo di farsi pagare profumatamente le menzogne e le offese che sparge a piene mani. Forse il nostro non sarà un lavoro troppo intelligente, ma utile al Paese, alla democrazia e ai cittadini sì. E questo ci basta.

(*)Immagine tratta da Savona News