“I posti di degenza della SC di Radioterapia non saranno soppressi ma ridistribuiti presso altri reparti di degenza”. Recita così la risposta dei dottori Alfonso Marchianò, direttore Dipartimento di diagnostica per immagini e radioterapia, e Carlo Fallai, direttore S.C. Radioterapia dell’Istituto dei tumori di Milano. Se non è la chiusura del reparto di Radioterapia questa cos’è? E’ la “strategia multidisciplinare”, quella che costringerà i medici della Radioterapia a pellegrinare presso i colleghi degli altri reparti e pietire un posto letto per ricoverare i loro pazienti. E tutto questo senza nessuna programmazione e senza aver informato le strutture sindacali. Ma questo modo d’agire non stupisce più: è l’andazzo di questi tempi, parte dal governo che taglia stipendi e servizi, diritti e finanziamenti. E si diffonde a tutte le strutture pubbliche e private. I dirigenti dell’Istituto sono in buona (si fa per dire) compagnia. Difficile a questo punto augurare e augurarsi Buon Anno Nuovo.
In allegato la corrispondenza pubblica tra il responsabile aziendale sindacale di USB dell’Istituto, Pasquale Brunacci, con la direzione.